Domani il Cagliari farà visita all’Atalanta. Sono 25 gli incontri giocati in casa della “Dea” tra Serie A e B: appena 3 vittorie (due di queste peraltro negli anni ’60), ben 16 le sconfitte, 6 i pareggi. 45 i gol segnati dai lombardi, 22 dai sardi.
Il primo incontro disputato dai rossoblù a Bergamo, in Serie B, risale alla stagione’58/59: secco 4-1 per i nerazzurri. La prima in massima serie, invece, valse subito la vittoria rossoblù: era il campionato ‘64/65, e i sardi violavano l’Atleti Azzurri d’Italia col risultato di 0-1. La rete non poteva che essere della giovane promessa Gigi Riva.
Dopo 3 anni di dominio atalantino, la seconda vittoria del Cagliari arrivò l’anno che precedette lo scudetto: 1-2, con reti del solito Riva e di Boninsegna.
Gli anni ’70 si aprirono con una vittoria dell’Atalanta, neopromossa in A, nella stagione ’71/72 (2-1: Moro, Magistrelli e Riva), e con uno scialbo 0-0 nel campionato successivo.
Poi, il vuoto. Le formazioni, dopo due parentesi tra i cadetti (successo atalantino per 2-0 e pareggio a reti bianche), si sarebbero incontrate nuovamente nella massima serie ben 17 anni dopo. Nella stagione del ritorno in serie A con Ranieri alla guida dei rossoblù, furono i padroni di casa a impadronirsi dell’intera posta in palio, col risultato di 2-1 (reti nerazzurre di Caniggia e Bonacina, per il Cagliari inutile grande punizione di Francescoli).
L’ultima vittoria del Cagliari a Bergamo risale al campionato ‘91/92, ed ha un sapore davvero speciale: un gran gol di Pepe Herrera, che regalò ai rossoblù i due punti, segnò la svolta di un campionato fino ad allora deludente. La squadra, guidata da Mazzone, avrebbe di lì in avanti intrapreso una cavalcata che l’avrebbe condotta alla salvezza, e l’anno successivo alla qualificazione in Coppa Uefa.
I successi più larghi dell’Atalanta si collocano nel periodo che va dalla stagione ‘93/94 alla ‘96/97. Prima un sonoro 5-2 sul neutro di Bologna, che costò l’esonero - probabilmente già deciso prima ancora di giocare - al tecnico Gigi Radice (doppietta di Ganz, Scapolo, Rambaudi e autorete di Villa; per i sardi inutile doppietta di Dely Valdes); poi un secco 3-0 (doppietta di Vieri e gol dell’ex Morfeo) e infine un largo 4-1 (doppietta di Morfeo, Foglio e Inzaghi; Minotti).
Gli anni 2000 sono stati segnati da vittorie dei padroni di casa e combattuti pareggi. Nel 2004/2005, il Cagliari di Zola pareggiò 2-2, grazie alle reti di Esposito e Loria; di Pazzini e Montolivo le reti atalantine. Due anni dopo, fu invece un pirotecnico 3-3 (Loria, Bianco e Suazo su rigore per i sardi; D’Agostino, Ventola e Doni per i neroazzurri).
Nel 2009/2010 la gara si concluse 3-1, con reti di Tiribocchi, doppietta di Valdes e inutile gol di Conti. L’anno successivo 1-0 (Denis), poi due stagioni fa le squadre si spartirono la posta in palio: 1-1 (clamoroso autogol dell’ex difensore Canini e Stendardo).
La scorsa stagione tre pali (due di Conti e uno di Ibarbo) salvarono l’Atalanta dal gol rossoblù. E i nerazzurri riuscirono, in una delle poche occasioni create, a trovare la segnatura decisiva: 1-0 (Bonaventura).
Domani due squadre divise da una sola lunghezza in classifica cercheranno di conquistare tre fondamentali punti. Il Cagliari, quantomeno, dovrà cercare di uscire dall’ostico terreno di Bergamo con un risultato positivo, per continuare la risalita verso la salvezza.