Domani il Cagliari farà visita all’Atalanta. Sono 28 gli incontri giocati in casa della “Dea” tra Serie A e B: appena 3 vittorie (due di queste peraltro negli anni ’60), ben 19 le sconfitte, 6 i pareggi. 59 i gol segnati dai lombardi, 27 dai sardi.
La prima gara disputata dai rossoblù a Bergamo risale al lontanissimo marzo 1932 in Serie B: i padroni di casa si aggiudicarono il match con un tennistico 6-4.
Rotondo 6-0, invece, nel ‘32/33. Sempre tra i cadetti, ma quasi trent’anni più tardi, nel ‘58/59, i nerazzurri si imposero 4-1 (doppietta di Ronzon, Longoni, Olivieri; gol della bandiera di Regalia).
La prima volta in massima serie, invece, valse subito la vittoria rossoblù: era il campionato ‘64/65, e i sardi violarono l’Atleti Azzurri d’Italia col risultato di 1-0. La rete non poteva che essere della giovane promessa Gigi Riva.
Dopo 3 anni di dominio atalantino, la seconda imposizione del Cagliari arrivò l’anno che precedette lo scudetto: 2-1, con gol del solito Riva e di Boninsegna.
Gli anni ’70 si aprirono con un successo dell’Atalanta, neopromossa in A, nella stagione ’71/72 (2-1: Moro, Magistrelli e Riva), e con uno scialbo 0-0 nel campionato successivo.
Poi, il vuoto. Le formazioni, dopo due parentesi tra i cadetti (successo atalantino per 2-0 e pareggio a reti bianche), si sarebbero incontrate nuovamente nella massima serie ben 17 anni dopo.
Nella stagione del ritorno in A con Ranieri alla guida dei rossoblù, furono i padroni di casa a impadronirsi dell’intera posta in palio, col risultato di 2-1 (reti nerazzurre di Caniggia e Bonacina, per il Cagliari inutile grande punizione di Francescoli).
L’ultima vittoria del Cagliari a Bergamo risale al campionato ‘91/92, ed ha un sapore davvero speciale: un gran gol di Pepe Herrera, che regalò ai rossoblù i due punti, segnò la svolta di un campionato fino ad allora deludente. La squadra, guidata da Mazzone, avrebbe di lì in avanti intrapreso una cavalcata che l’avrebbe condotta alla salvezza, e l’anno successivo alla qualificazione in Coppa Uefa.
I successi più larghi dell’Atalanta si collocano nel periodo che va dalla stagione ‘93/94 alla ‘96/97. Prima un sonoro 5-2 sul neutro di Bologna, che costò l’esonero - probabilmente già deciso prima ancora di giocare - al tecnico Gigi Radice (doppietta di Ganz, Scapolo, Rambaudi e autorete di Villa; per i sardi inutile doppietta di Dely Valdes); poi un secco 3-0 (doppietta di Vieri e gol di Morfeo) e infine un largo 4-1 (doppietta di Morfeo, Foglio e Inzaghi; Minotti).
Gli anni 2000 sono stati segnati da vittorie dei padroni di casa e combattuti pareggi. Nel 2004/2005 il Cagliari di Zola pareggiò 2-2, grazie alle reti di Esposito e Loria; di Pazzini e Montolivo le marcature atalantine. Due anni dopo, fu invece un pirotecnico 3-3 (Loria, Bianco e Suazo su rigore per i sardi; D’Agostino, Ventola e Doni per i nerazzurri).
Nel 2009/2010 la gara si concluse 3-1, con reti di Tiribocchi, doppietta di Valdes e inutile gol di Conti. L’anno successivo 1-0 (Denis), poi nel gennaio 2013 le squadre si spartirono la posta in palio: 1-1 (clamoroso autogol dell’ex difensore Canini e Stendardo).
Nel 2013/14 tre pali (due di Conti e uno di Ibarbo) salvarono l’Atalanta dal gol rossoblù. E i nerazzurri riuscirono, in una delle poche occasioni create, a trovare la segnatura decisiva: 1-0 (Bonaventura).
Ma la beffa più grande giunse due anni fa, il primo febbraio 2015: Biava portò in vantaggio i padroni di casa, pareggiò Dessena a fine primo tempo, il Cagliari provò a vincere ma al 94’ un grande gesto tecnico dell’ex Pinilla fece tornare i sardi nell’isola con un pugno di mosche e il morale sotto i tacchi.