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Cagliari, occhio al vice Messi

Perotti, l'uomo più pericoloso del Genoa

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Per un attimo proviamo a riavvolgere il nastro e torniamo al 2006. L'Argentina ha appena sfornato il più grande talento dai tempi di Maradona, Lionel Messi. Appena dietro di lui e secondo solo a lui, c'è un 18enne di belle speranze, un anno più giovane della Pulce. Dicono possa diventare forte quanto Messi. Il nome è di quelli pesanti, Diego, il cognome è semplicemente Perotti, tradendo chiare origini italiane. Esordisce nel Deportivo Moron e subito incanta, realizzando ben 5 gol al primo anno da professionista. Sembra esser nata una stella.

Oggi Perotti probabilmente sarebbe potuto essere un titolare del Real Madrid o del Manchester United. Ma c'è il condizionale. Perché l'argentino è uno dei giocatori più sfortunati che esistano, e viene tormentato da una marea di infortuni in pochi anni. I guai fisici lo relegano ad uno dei tanti e la parabola ascendente del "Monito" si arresta bruscamente.

Dopo aver giocato a lungo col Siviglia, nel febbraio del 2014 Perotti si trasferisce in prestito al Boca Junior, sperando di trovare la consacrazione direttamente a casa sua, ripartendo dalle origini. Ma anche qui va k.o, e credere in un giocatore così fragile diventa sempre più difficile. Ci crede Preziosi, che lo porta a Genova per pochi spiccioli. In Liguria Diego trova la sua giusta dimensione ed esplode, cancellando l'incubo degli infortuni e rivelandosi uno dei giocatori più pericolosi della Serie A.

Non esattamente un goleador (anche in questa sua ottima annata l'ha buttata dentro solo 3 volte), ma un giocatore in grado di fare la differenza in zona offensiva, avendo anche  fornito diversi assist e svariate giocate di alta scuola.

Le big come Juventus e Roma lo hanno subito messo nel mirino, consce che questo ragazzo merita platee di livello internazionale.
E chissà che un giorno non reincontrerà Messi. Allora gli ricorderà di quando l'Argentina fu ai loro piedi.

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