La convincente vittoria di San Siro, sembrava aver rilanciato i nerazzurri, ma il brusco stop di Verona nello scontro salvezza con l'Hellas, ha riportato Colantuono e i suoi con i piedi saldamente per terra.
La squadra non riesce ad esprimere il gioco della scorsa stagione e sta pagando l'astinenza del suo bomber principe Denis.
Vediamo quali sono i reparti di maggior spicco dei bergamaschi e quali invece quelli maggiormente vulnerabili.
In porta, il vuoto lasciato da Consigli a settembre è stato ampiamente colmato dalle buone prestazioni di Sportiello, portiere ancora giovane ma che sta mettendo a frutto la gavetta maturata nelle serie inferiori.
Su venti presenze infatti è riuscito a mantenere la porta inviolata in sei occasioni, balzando agli onori delle cronache per la costanza di rendimento.
La sua riserva è Vlada Avramov, portierone serbo che non ha mai fatto mistero del suo rammarico per aver lasciato Cagliari.
La difesa orobica, è schierata con la classica linea a quattro con due centrali adibiti a soli compiti di marcatura come Biava e Stendardo, e due terzini fluidificanti come Benalouane e Del Grosso (altro ex rossoblù).
“L'avvocato” Stendardo è particolarmente pericoloso nelle situazioni di calcio piazzato, dove fa spesso valere la sua stazza fisica.
Il centrocampo nerazzurro è forse il reparto più completo, poiché unisce una discreta attitudine offensiva sugli esterni (con Zappacosta e Moralez ottimi anche in zona gol), ad una notevole solidità nella zona centrale, dove i titolarissimi Carmona e Cigarini si completano a vicenda con fisico e tecnica a volontà.
Carmona in particolare è l'autentico stakanovista del gruppo, avendo saltato sinora solo una partita e non risentendo mai della fatica. Le sue prestazioni sono state sempre al di sopra della sufficienza anche quando il resto della squadra non ha reso al meglio.
Ed eccoci dunque al reparto offensivo.
L'attacco, fino all'apertura del mercato di riparazione, era il reparto più in sofferenza a livello qualitativo col solo bomber Denis a concludere a rete per tutto il gruppo.
L'argentino, pur con tutta la solita buona volontà ha sofferto un periodo di appannamento, andando a realizzare solo quattro gol.
Di recente gli è stato affiancato Pinilla, ex dal dente tutt'altro che avvelenato, che finora ha messo a segno tre reti ma tutte con la sua precedente squadra, il Genoa.
La difficile convivenza fra i due, potrebbe giocare a favore del Cagliari, in quanto lo stesso bomber cileno ha dichiarato di non trovarsi a proprio a giocare con una punta centrale statica.