Potrei parlare di un pallonetto a centrocampo contro il Chievo o di un cucchiaio alla Slovacchia. Potrei narrare di una rovesciata alla Reggina o di un gol al Chelsea con tunnel a Cech. Ma sarebbe tutto scontato. Parlerò di un personaggio Disney. Si chiama Eta Beta, è un omino in grado di tirar fuori dal suo vestito i più improbabili degli oggetti, quando nessuno se lo aspetta. Come Fabio Quagliarella, l'uomo dei gol impossibili che viene da Castellamare, chiamato Eta Beta proprio per la sua capacità di tirar fuori dal nulla reti da antologia, quando nessuno se le aspetta, appunto. Il peso dell'attacco del Torino, stasera, si reggerà su di lui, sulle sue giocate fantastiche ma anche sula sua esperienza. Il tempo passa per tutti e oggi il buon Fabio ha 31 primavere. Quest'estate, dopo aver giganteggiato in Italia con la Juve di Conte, ha capito che con i vari Llorente, Tevez, Morata, Coman e Giovinco ci sarebbe stato troppo poco spazio in bianconero, e quindi ha deciso di cambiare squadra, pur rimanendo nella stessa città. E oggi affronterà il Cagliari di Zeman che, limitando Eta Beta, limiterebbe buona parte del Torino, formazione che vuole dimostrare di essere una squadra forte come l'anno scorso. I granata quest'estate hanno deciso di cedere gli eroi della cavalcata del 2013-14, Cerci ed Immobile. Per Quagliarella un compito sulla carta impossibile non farlo rimpiangere, a meno che tu non sia davvero l'uomo dei gol impossibili.