Quarta giornata e si torna tra le mura amiche. Il Cagliari ospita il Genoa, reduce a sua volta dalla sfortunata sconfitta in extremis con l'Atalanta. L'estate del Grifone è stata diversa dal solito. Preziosi, forse memore del grosso rischio corso nell'ultimo campionato (con cessione invernale di Piatek e crollo verticale) non ha varato la solita rivoluzione, con infornate di entrate e uscite. Quest'anno ha scelto la via della continuità, andando a modificare solo 3-4 ruoli chiave con acquisti di gran qualità.
Ruba l'occhio il nome di Lasse Schone, regista nell'Ajax dei miracoli di Ten Hag (semifinalista in Champions League) e sbarcato in Liguria per diffondere il verbo. Cecchino infallibile su punizione, ha già preso in mano la squadra da direttore d'orchestra, diventando (ovviamente) il battitore di qualunque calcio piazzato.
Altro elemento arrivato in estate e destinato a fare la differenza è Pinamonti, centravanti ventenne già protagonista ai mondiali under20 la scorsa estate. Forma con Kouame una coppia d'attacco giovane ed imprevedibile, arma letale per il mister Andreazzoli.
Proprio attorno alla figura del tecnico romano ruota tanto del nuovo Genoa: il suo gioco propositivo e spregiudicato, ammirato lo scorso anno ad Empoli (dove ha rischiato di centrare la salvezza nonostante un esonero immeritato - con ritorno - e la cessione di Zajc a gennaio) ha convinto la dirigenza a rivoluzionare, anziché l'organico, la guida tecnica. Così il Genoa ha abbandonato l'usato sicuro che l'aveva caratterizzato negli ultimi anni, tra i vari Juric e Ballardini, per puntare su una scommessa fresca e giovane, seppur non anagraficamente. Andreazzoli non ha stravolto la natura della squadra, continuando col 3-5-2 ma improntandolo su un modo di aggredire la gara del tutto differente.
Probabile formazione (3-5-2): Radu; Romero, Zapata, Criscito; Ghiglione, Schone, Radovanovic, Lerager, Barreca; Kouame, Pinamonti.