Carlo Ancelotti, tecnico del Napoli, ha parlato nella consueta conferenza stampa che precede l'impegno degli azzurri contro il Cagliari.
Ecco le sue parole, riportate da Tutto Napoli:
"Perché Napoli-Cagliari è importante? Perché abbiamo l'opportunità di conservare il secondo posto, raggiungere gli 80 punti e chiudere bene la stagione. La squadra dà segnali positivi, continua ad essere brillante, senza segnali di stanchezza, e proveremo a chiudere bene.
L'incontro con Insigne e il futuro del Napoli? E' già da un bel po' che ne parliamo. C'è stato l'incontro, la volontà di Lorenzo di restare e prolungare, ma non c'è mai stata da parte nostra la volontà di cederlo e la settimana è servita a questo e siamo contenti che resterà. Sulle future trattative diciamo che sarà un periodo lungo. Fino al 31 agosto possono succedere tante cose.
Io allenatore manager? No, non mi interessa, non voglio farlo, mi porterebbe via troppo tempo, la dirigenza è competenza, non rubo il lavoro ad altri più capaci. Io sono l'allenatore e già richiede molto tempo.
Pochi spettatori? Avere lo stadio pieno è uno stimolo importante, credo che non sia stata solo colpa delle prestazioni. Lo stadio non era pieno neanche nei periodi buoni, è più complesso il problema del San Paolo. Non è solo legato ai risultati.
Albiol? Albiol ha recuperato, sta bene e giocherà. Non ha i 90 minuti probabilmente, è mancata la sua esperienza e personalità anche se pure altri hanno fatto bene.
Lozano? Non mi piace parlare di chi gioca d'altre parti. Sono tra i giocatori che stiamo valutando, poi c'è di mezzo anche la valutazione tecnica, le trattative, alcuni che non vogliono venire. Ma siamo interessati anche a questi giocatori. Poi sento della moglie di Trippier in città, ma Napoli è una bella città da visitare...
Da cosa deriva il malumore delle tifoserie? Difficile dirlo, c'è un forte legame con la maglia, meno forte con le proprietà. Il malessere nasce da lì, soprattutto per le proprietà straniere, il caso della Roma è emblematico, ma il tifoso deve essere focalizzato sulla maglia e non sul nome del proprietario. All'estero c'è attaccamento al di là dei proprietari russi, cinesi, thailandesi, ma il tifoso rimane legato solo ai colori.
Messi o Ronaldo? Le luci della ribalta ora le ha Messi perché Ronaldo dopo tanti anni non è in semifinale, ma è difficile scegliere, restano i due giocatori, unici, che fanno la differenza da soli.
Cambierò impianto di gioco la prossima stagione? Difenderemo 4-4-2, come da settembre, poi il gioco d'attacco varierà come la costruzione da dietro, come fatto già quest'anno.
Barella? L'apprezzamento resta, è un grandissimo centrocampista, ma non rientra tra quelli sotto osservazione.
Cosa ci darebbero Lozano e Trippier? Non mi piace parlare di giocatori di altre squadre. Sono tipi di giocatori a cui siamo interessati, ma non sono gli unici, sono nomi che avete fatto voi. Diciamo che vogliamo migliorare la rosa, l'intensità, la capacità di leggere alcune situazioni della gara, migliorare l'esperienza. Questo cerchiamo.
Cessioni? Al momento nessuno è venuto da me a dire che preferisce andar via. Al momento non c'è bisogno di catene (ride, ndr).
Adani o Allegri? Non c'è solo l'estetica, ma l'efficacia, ma non sono cose in antitesi. Bisogna avere una squadra organizzata, in fase di possesso e non possesso, ma che giochi bene perché se giochi bene hai più possibilità di fare buoni risultati.
Zielinsky? Ha fatto un'ottima stagione, facendo bene in tutte le posizioni, dimostrando qualità, può migliorare nella continuità e nell'acquisizione di maggiore personalità soprattutto quando gioca più basso dove occorre intelligenza tattica, visione e non solo qualità tecniche.
Callejon? Sta bene, è tranquillo, è stato soprattutto un malinteso, c'è stato un chiarimento con i tifosi e credo che sia sereno, ma lo era anche dopo l'episodio. E' stato un episodio di frustrazione, ma il giocatore è ammirato, forse tra i più ammirato per la serietà dai tifosi.
Casillas? Gli è andata bene, siamo tutti contenti di questo, io ho lavorato con lui, è uno che ha alzato tutte le coppe vinte a Madrid, ho un ottimo ricordo. Dicono che non può più giocare, lui ha dato calcio, ma per l'intelligenza che ha può fare benissimo ancora nel calcio o fuori dal calcio".