La grande delusa. Mentre lassù Juve, Napoli ed Inter volano spedite, la Roma arranca. Le aspettative non potevano che essere diverse, considerando che i giallorossi arrivavano a questo campionato freschi semifinalisti di Champions. I venti punti raccolti nelle prime quattordici giornate risultano dunque davvero una miseria, col tecnico Di Francesco che ha sempre salvato la panchina riuscendo in grandi vittorie nei momenti più critici. Diverso il cammino europeo, dove Dzeko e compagnia viaggiano a vele spiegate verso gli ottavi di finale, dopo un girone archiviato in scioltezza.

Nell'ultimo periodo, inoltre, il tecnico ex Sassuolo ha dovuto fare fronte anche a diversi infortuni, anche di giocatori piuttosto pesanti nell'economia della squadra: al momento sono ai box Dzeko, De Rossi, El Shaarawy, Pellegrini, Coric e Karsdorp, quasi tutti elementi fondamentali nello scacchiere del mister. Anche per questa ragione Di Francesco ha dovuto "svezzare" anzitempo diversi giovani, uno su tutti Zaniolo.

Il diciottenne centrocampista, già nei radar del CT Mancini, ha peraltro disputato un match sontuoso nell'ultima sfida di campionato con l'Inter (sua ex squadra), dimostrando una maturità calcistica davvero rara tra i suoi coetanei.

Grosse responsabilità anche per Schick, diventato giocoforza il terminale offensivo di questa Roma: qualche miglioramento si è visto nelle ultime apparizioni, ma il ceco risulta ancora l'ombra del talento formidabile ammirato alla Sampdoria.

Tatticamente la Roma è una squadra che ama il gioco sulle corsie, sfruttando anche le sovrapposizioni di tue terzini ooffensivi come Florenzi e Kolarov: un approccio all'attacco concesso anche dalle grandi doti fisiche delle due colonne difensive, Fazio e Manolas, e della diga a centrocampo Nzonzi. Quest'ultimo, poco appariscente, è un giocatore chiave nell'idea tattica di Di Francesco, che infatti raramente ci rinuncia.

Probabile formazione (4-2-3-1): Olsen; Florenzi, Fazio, Manolas, Kolarov; Cristante, Nzonzi; Under, Zaniolo, Kluivert; Schick.