Doveva essere il “miglior Toro degli ultimi 20/30 anni”. Così Urbano Cairo si sbilanciava soltanto 6 mesi fa, a sessione di mercato conclusa e con un campionato che, secondo le sue previsioni, avrebbe dovuto vedere il Torino protagonista. Così non è stato e si è consumata l'ennesima stagione dei rimpianti.
Eppure il Toro aveva tutti i requisiti per poter tornare almeno in Europa. Belotti non è andato via la scorsa estate, nonostante le avances di alcuni top club e gli acquisti di Berenguer e Niang sembravano poter aggiungere qualcosa in più ad un gruppo che era già di per sé importante. Ma per raggiungere un sogno bisogna prima liberarsi della sua ossessione. E questo il Torino sembra non averlo imparato.
La pressione dell'ambiente, le troppe aspettative e quel chiodo fisso di tornare ai vertici, hanno forse influito in termini negativi sulla stagione dei granata. Ci si aspettava di più da Mihajolovic. Ma ci si aspettava ancor di più da Mazzarri che incredibilmente sta facendo peggio del suo predecessore sul piano del gioco e dei risultati.
Il Toro è malato. Arriva da quattro sconfitte consecutive (non succedeva dal 2014), da pesanti contestazioni, e con l'Europa (i preliminari) che si allontana sempre di più, perché 8 punti per questo Torino sono insormontabili.
Forse l'unica nota positiva è che Belotti ha ripreso a fare il “gallo”. Questo campionato è stato fuori a lungo e il Toro ne ha risentito. É anche vero che sembra il lontano parente di quel fantastico giocatore che abbiamo apprezzato lo scorso anno ma, gol dopo gol, può tornare ad essere uno dei centravanti più forti del campionato.
La trasferta di Cagliari rappresenta un bivio. Il Toro non può fallire e, se dovesse arrivare il quinto ko consecutivo, il futuro di Mazzarri potrebbe essere lontano dalla Mole. Di sicuro le motivazioni non dovrebbero mancare, visto che se n'è andato poche ore fa uno che il Torino lo ha reso grande, ovvero mister Emiliano Mondonico. E questo dovrebbe dare maggiori stimoli ai giocatori.
Mazzarri ha recuperato Baselli e De Silvestri ma deve fare a meno di Niang (squalificato). I granata, che si schiereranno con il solito assetto (4-3-3), dovrebbero giocare con Sirigu in porta, N'kolou e Burdisso al centro della difesa, con De Silvestri a destra e Ansaldi a sinistra. In mezzo al campo, Rincon farà a sportellate mentre Baselli e Obi lo supporteranno in fase d'interdizione e d'impostazione. Belotti guiderà l'attacco, affiancato da Berenguer e Iago Falque.