L'allenatore del Benevento, Roberto De Zerbi, ha parlato in conferenza stampa della partita contro il Cagliari e della situazione della sua squadra.
Ecco le sue parole:
"Tutte le partite sono per noi ultime spiagge. Siamo abituati a questo e penso che bisogna vivere le partite in questo modo per dare tutto in campo. Le critiche? Sono tranquillo e prendo tutto quello che si dice e cerco sempre di lavorare al meglio come in questa settimana, non guardando all’ultima sfida ma a quella contro il Cagliari.
Per noi la partita contro il Cagliari sarà fondamentale. Sandro? Si è allenato bene e sarà della partita. D’Alessandro è anche lui convocato e vediamo se potrà essere della partita.
Nelle ultime ore proveremo a recuperare Sagna che ieri si è fermato così come Iemmello che ha sentito riacutizzarsi il dolore dovuto a un precedente infortunio ma abbiamo recuperato Viola.
Cagliari? Contro la Lazio meritava di vincere ed è stata raggiunta per un gol bello quanto fortunoso. È una squadra aggressiva e ha giocatori che presi singolarmente potrebbero essere da squadra che non lotta per la salvezza come Pavoletti, Barella, Castan o Romagna.
Giocare con o senza Sandro sposta tanto, ma non deve essere determinante per gli episodi decisivi. Nello spazio suo, lui è presente ma non può chiaramente esserci in tutti gli spazi. Ovviamente un leader può dare col suo carisma qualcosa di più agli altri.
Penso che i tifosi stiano dando il 100%, ci sono stati vicini in casa e in trasferta. Per la prestazione di Firenze, siano rimasti delusi per la nostra prima parte di gara. Le due occasioni di Djuricic e il palo sono occasioni da gol.
Nel secondo tempo loro hanno preso un palo da 40 metri. Non c’è altro da dire: c’è sicuramente da lavorare. Il pubblico è sempre stato un’arma per noi. Tosca e Djimsiti? Può essere che giochino loro.
Se non giocherà Sagna, valuteremo le soluzioni alternative. Da Cagliari a Cagliari? Se la Serie A ci si salva a 40 punti e in un girone ce ne sono 20 e noi ne abbiamo fatti 10, è evidente che non basta. Alcuni punti gli abbiamo persi per errori stupidi o per episodi arbitrali sfavorevoli, ma non sono soddisfatto.
Non mi faccio inghiottire dalle polemiche. Ho messo la mia squadra al centro delle mie idee, ho cercato di difendere il senso di appartenenza di questa squadra. Confermo che la partita di Firenze non era da giocare.
Sfido chiunque a non sentirsi a disagio in una situazione come questa. L’altra frase incriminata “preferirei la retrocessione”, vuol dire che io di favori non ne voglio e non mi piace vincere avendo un favore e sfruttando un momento negativo di un altro: o vinco o perdo.
Nessuno mi ha regalato niente. Il Benevento deve ringraziare sé stesso se dalla C ora si trova in A. Sull’impegno e all’attaccamento, nessuno mi può muovere una critica. Domani ho la voglia per vincere la partita e per tornare la sera a casa con 3 punti e poi vedremo i rivali cos’hanno fatto.
Ribadisco che questa settimana è stata una delle migliori come partecipazione, impegno e lavoro: sicuramente è l’aspetto che mi preoccupava di più”.