Forse è la vera rivelazione. Perché ad agosto nessuno si sarebbe mai immaginato che questo Milan potesse fare grandi cose. Come battere la Juventus in campionato. O vincere un trofeo (la Supercoppa Italiana) sempre contro i rivali bianconeri.
Il Milan è tornato. Non è più quella squadra dai campionati anonimi. Ma una società che con grande pianificazione, sta mettendo le basi per il futuro. E questo per merito di Montella che è riuscito a trasformare l’acqua in minestra.
Non ci sono in rosa nomi altisonanti degni del grande Milan di un tempo. La politica è cambiata: largo ai giovani. E che giovani! Donnarumma è un predestinato. È già un leader in una grande squadra a soli 17 anni. E poi ci sono Romagnoli, pagato 25 milioni lo scorso anno e criticato per il suo rendimento non all’altezza della cifra sborsata. Lui quest’anno si è preso la rivincita e si candida a diventare un pilastro della Nazionale.
Ma non vanno omessi anche i vari Suso, Niang, Locatelli, De Sciglio, Pasalic, Gomez, che stanno crescendo partita dopo partita. I presupposti per aprire un nuovo ciclo ci sono. Montella lo sa bene e si affida a loro.
Archiviata la Supercoppa, ora il sogno è la Champions. Il terzo posto non è poi così lontano. Il Napoli dista sole 2 lunghezze. E i rossoneri al momento sono la squadra più in forma del campionato (dopo i partenopei), soprattutto dal punto di vista psicologico. Se poi le voci sull’imminente passaggio di proprietà ai cinesi non influenza il rendimento della squadra, allora viene tutto in discesa
Con il Cagliari, solito 4-3-3: in porta Donnarumma, Paletta e Romagnoli al centro, Abate e De Sciglio esterni. In cabina di regia, il duo Bonaventura-Locatelli, supportati da Suso e Pasalic (favorito su Kucka). Davanti Niang dovrebbe essere affiancato da Bacca (anche se il colombiano potrebbe partire a gennaio). Eventualmente, Lapadula scalpita.
Milan indiavolato, Cagliari avvisato.