Il giorno tanto atteso, quello in cui gli eroi che portarono il Cagliari allo scudetto nella stagione 1969/1970, è finalmente arrivato. La cerimonia è iniziata con qualche minuto di ritardo rispetto all’orario previsto (le 16:30) alla presenza del sindaco Massimo Zedda e dei consiglieri Ferdinando Secchi e Giovanni Dore che hanno possibile la cerimonia odierna, di alcuni rappresentanti del Cagliari calcio di oggi (tra cui il presidente Tommaso Giulini e il direttore marketing Passetti) e di quel Cagliari: da Gigi Riva al portierone Ricky Albertosi, nonché Domenghini, Brugnera, Greatti, Poli e Copparoni.
Nel discorso d’apertura il primo cittadino ha ricordato le gesta di quei grandi campioni e quello che hanno significato per Cagliari e per la Sardegna, ecco le sue parole:
“Ringrazio il consiglio comunale e il Cagliari calcio. Un saluto ai campioni dello scudetto ed un ricordo a chi non c'è più. Da Scopigno a Zignoli a Mario Martiradonna. Un grande in bocca al lupo a Nené. Abbiamo deciso di dedicare questa via ai campioni d'Italia perchè è una storia che ancora oggi tutti ricordano. Abbiamo scelto questa zona perchè l'Amsicora è lo stadio di quell'impresa e perchè costeggia Sant'Elia dove sorgerà un parco dove ci sarà una targa in loro onore. Questi giocatori hanno dedicato la loro vita al Cagliari e alla maglia rossoblu e ancora oggi sono molto amati. Li ringraziamo per essere stati un simbolo per questa città.
Interviene poi il patron rossoblù Tommaso Giulini, con queste parole:
“Sono onorato di rappresentare questa società. Ricordo il primo giorno che sono entrato in Lega e ho visto l'iscrizione dello scudetto del Cagliari. Non molti miei colleghi possono avere questo onore”.
Arrivano le parole di Gigi Riva:
“Mi ricordo quando siamo andati alla domenica sportiva e chiesero a Scopigno come ci si sentiva dopo aver vinto lo scudetto. E lui rispose: “Come uno che ha sonno". E' il momento migliore per questo ricordo, anche se è passato del tempo. Dispiace per la retrocessione e per chi non c'è piú. La statua in mio onore? Ci crederò quando vedrò la base".
Parla anche Tommasini:
"Se prima eravamo legati alla Sardegna da oggi siamo sardi. Complimenti all'amministrazione e grazie al Cagliari calcio. Siamo onorati di aver regalato un sogno".
Albertosi:
"Noi abbiamo dato molto alla Sardegna e la Sardegna ha dato molto a noi".
Brugnera:
“Non so cosa hanno detto i miei colleghi. So solo che io sono venuto a fare un giro. E sono passati cinquant'anni. Aspettiamo che il sindaco ci faccia lo stadio nuovo ".
Poli:
“Chi non c'è voleva davvero venire ma purtroppo non c'è l'ha fatta. Ma avrebbe davvero voluto essere qui".
Copparoni:
"Sono arrivato a 17 anni da San Gavino quando un giorno arrivò una lettera che diceva che dovevo presentarmi agli ordini di Scopigno. Pensavo a uno scherzo. Arrivai all'Amsicora e quando mi videro e dissi che ero il secondo di Albertosi non mi credettero e non mi fecero entrare. Meno male che arrivò Martiradonna!".
Alla fine della cerimonia c’è stato lo svelamento della targa in memoria di Manlio Scopigno (Piazza Manlio Scopigno), artefice di quell’impresa straordinaria e ricordato un con lungo applauso. Infine, è stata mostrata la targa “Viale Campioni d’Italia 1970”, con l’iscrizione bilingue (italiano – sardo), che da oggi indicherà il nastro d'asfalto che parte da viale Diaz e va verso la via rettilinea che conduce alla splendida spiaggia del Poetto, costeggiando lo stadio.
Da oggi, quell’impresa è davvero indimenticabile, immortale, per sempre!