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ESCLUSIVA – Cuccureddu: “Il gol contro il Cagliari di Riva una grande soddisfazione, ma domani tiferò i rossoblù”

Intervista ad Antonello Cuccureddu

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L'unico sardo di spicco a non aver mai indossato la casacca rossoblù. A differenza di gran parte dei conterranei che hanno chiuso la carriera a Cagliari, Cuccureddu è venuto in Sardegna solo da avversario. Cagliari-Juventus è la “sua” partita: ce la presenta ai nostri microfoni.

Era in piena carriera quando giocava il miglior Cagliari di sempre. Un minimo di rammarico lo ha?

“È difficile recriminare. Sono controprove che non si avranno mai. Quando avevo diciotto anni il Cagliari era in Serie C. Quindi il richiamo era poco forte, sia a tifarlo che a giocarci. Se fossi andato là direttamente, magari mi arenavo prima. Come infatti, anche nei tempi recenti, è successo a molti sardi. Anche se rimango legato alla mia regione, ci sono molti handicap per i quali i sardi vengono penalizzati”.

Il suo gol contro il Cagliari?

“Inutile fare finta di nasconderlo. È stata una grossa soddisfazione. Quel Cagliari era una vera “grande” e rappresentava la nostra principale antagonista. E poi, quando sei un professionista, sei chiamato a dare il massimo di fronte a qualsiasi avversario”.

Ha fatto ingresso nella storia in quanto primo sardo in azzurro e primo alla fase finale di un Mondiale. Cosa si prova?

“Spero che la cosa inorgoglisca i sardi. Per me è stato motivo di fierezza aver rappresentato la mia regione in simili circostanze”.

Si dice che lei faccia il tifo per la Juve anche contro il Cagliari. Sarà così anche domani?

“Questa volta tiferò Cagliari perché ha disperato bisogno di punti. Il Cagliari rimane sempre la mia seconda squadra, e la tifo sempre trentasei volte l'anno”.

Almeno nel finale di carriera, è mai stato vicino al Cagliari?

“No. Perché ero incedibile come Riva” (ride).

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