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Da Raccis (primo sardo in A), passando per Piovani e Carruezzo...

Quanti bomber in magliarossoblùamaranto

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Pensi alla casacca numero “dieci” del Milan e subito, come riflesso condizionato, ti vengono in mente Gullit e le sue treccine, Savicevic e i suoi dribbling funambolici, Rivera e lo Scudetto della “stella” rossonera, Kaka e le sue percussioni devastanti, Rui Costa che danza sul pallone. E tutte le Coppe dei Campioni da questi vinte. Ma quella maglia, molti anni prima di loro, è stata indossata con onore da un sardo doc: Renato Raccis da Mandas.

È la stagione 1947-48, e in occasione del derby contro l’Inter, vinto dal Diavolo per 3-2, vede il fantasista siglare il gol del momentaneo 2-2. Eccezion fatta per una parentesi breve ad Asti, nelle quattro stagioni precedenti il bomber aveva militato nel Livorno.

Pur non avendo mai vestito la maglia rossoblù, apre cosi gli incroci fra la Sardegna e gli amaranto. Dopo essere transitato per Cagliari da giocatore, esperienza chiusa senza squilli né stecche, “Acciughina” Allegri è nell’Isola che si consacra come allenatore, fino ad approdare in seguito sulle rive del Naviglio e vincere il tricolore.

Da buon Livornese però, gioca per la squadra della sua città dal 1985 all’88. Gianpietro Piovani, rimasto nel cuore dei tifosi soprattutto per i gol nei derby contro la Torres, ha giocato per i toscani dodici anni dopo l’addio al Cagliari.

La formazione-matricola di Ranieri annovera tra i suoi centrocampisti Mauro Nardini, che in amaranto metterà a segno sette reti nella stagione 1997-98. Anno in cui al Sant’Elia è di scena Eupremio Carruezzo: nella mansione di vice-Muzzi, per lui tre pesanti gol nel Cagliari targato Ventura; vittime Fidelis Andria, Ancona e Padova. Complice un brutto infortunio, chiusa l’esperienza sarda passa al Livorno, dove nel 99-2000 va dodici volte a bersaglio

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