È inutile girarci attorno: quello di Nainggollan è stato un addio sentito. Il Ninja con il rossoblù tatuato sulla pelle, insieme a capitan Conti e Albin Ekdal formava uno dei centrocampi più competitivi della Serie A.
Scoperto da Cellino e valorizzato da Bisoli, Radja ha conquistato in breve i cuori della tifoseria isolana.
Il belga di origine indonesiana dopo quattro anni di permanenza a Cagliari si considera sardo d’adozione. La grinta, la voglia di vincere, la cattiveria agonistica e il grande attaccamento ai colori dimostrato in innumerevoli battaglie non lasciano spazio a interpretazioni: Radja ama Cagliari, ama il rossoblù, ama la Sardegna e i Sardi.
Un amore intenso, un amore che il Ninja non smette di manifestare nonostante il cambio di maglia.
Durante i quarti di coppa Italia (ottima prestazione del belga nella vittoria contro la Juventus) ha infatti esibito dei parastinchi con disegnati i quattro mori.
Radja sventola fiero la bandiera della sua terra: i quattro mori li ha incisi indelebilmente nel cuore.