Sono passati quattro anni dall'insediamento di Zdenek Zeman sulla panchina del Cagliari. Il boemo, suo malgrado, non ebbe a disposizione una rosa troppo competitiva, con diverse meteore e mister nessuno che son spariti nel nulla abbastanza in fretta.
Oggi siamo andati a vedere che fine abbiano fatto. Portieri: il titolare era Cragno, messo in soffitta in inverno perché ritenuto non ancora pronto. Al suo posto arrivò a gennaio Brkic, che iniziò alla grandissima per eclissarsi in breve tempo. Oggi il presunto salvatore rossoblù è senza squadra, dopo aver fatto la riserva a Carpi e al Paok. In rosa era presente anche Colombi, attualmente estremo difensore proprio del Carpi in B. Difensori: occhio perché qui ne spuntano di grossi.
Qualcuno tanto male non era: Murru ha proseguito bene la sua carriera alla Samp e Rossettini dall'altra sponda di Genova, mentre Ceppitelli è maturato in rossoblù. Avelar ha fallito il grande salto anche per qualche problema fisico, e dopo un'esperienza in Francia ripartirà dal Brasile. Pisano gioca all'Olbia e Balzano è tornato al Pescara dopo una parentesi al Cesena. Capuano è ancora del Cagliari in attesa di sistemazione mentre Benedetti è diventato una riserva in cadetteria.
Gli acquisti invernali si son rivelati un disastro: Diakitè è diventato un comprimario di Bari e Ternana, Alejandro Gonzalez sta girando mezza Italia in prestito dal Verona ma non gioca manco nel campetto sotto casa: l'ultima presenza è di oltre un anno fa con l'Avellino. Centrocampisti: escludiamo dall'elenco Conti, Barella, Joao Pedro e Dessena, il cui presente è noto a tutti. Ekdal lo ricordiamo per i più distratti: dopo il Cagliari è passato all'Amburgo con alterne fortune, ora in Sardegna si sogna il suo ritorno dopo la retrocessione del club di appartenenza.
Crisetig era arrivato come un potenziale fuoriclasse ma si è rivelato non più di un onesto mestierante, è stato appena preso dal Frosinone dopo una stagione da otto presenze al Bologna. Cossu è giunto al capolinea dopo l'esperienza nelle categorie inferiori e il ritorno dell'estate scorsa, mentre Eriksson è appena passato al Panathinaikos dopo aver proseguito la sua carriera in patria al Goteborg.
Donsah è cresciuto meno di quanto si pensasse al Bologna, mentre l'oggetto misterioso Husbauer ha capito che poteva continuare la sua carriera solo in Repubblica Ceca, dove nessuno rideva al suo nome e a quell'aria un po' spaesata.
Attaccanti: Farias e Sau gli unici superstiti. Ibarbo da fenomeno a uomo copertina in Giappone, dove il calcio lo vedono giusto nei cartoni animati. Longo sta vagando per la Spagna in prestito dall'Inter: quest'anno toccherà all'Huesca, matricola neopromossa in Liga.
Caio Rangel ha proseguito in Brasile, dove ancora qualcuno crede nei suoi numeri, quelli che i cagliaritani hanno visto solo su YouTube, mentre Capello ha trovato la sua dimensione in Lega Pro dopo esser stato persino definito l'erede di Baggio. M'Poku invece, dopo un'annata disastrosa al Chievo, è volato via dall'Italia per cercare fortuna in Grecia e Belgio.
Loi è stato appena preso dall'Arzachena. Una squadra che sarebbe dovuta essere piena di talento, ma che alla prova dei fatti si è rivelata un'accozzaglia di promesse non mantenute.