Il destino ha voluto che nel giorno dell’aritmetica promozione in Serie A nel 1998, in porta ci fosse lui, a causa della squalifica del titolare Scarpi. Ma il contributo di Franzone in quella vincente annata non è circoscritto a Cagliari-Chievo.
A fine campionato saranno in totale sette i gettoni da lui collezionati, fra i quali risplende la corsara vittoria in rimonta all’Euganeo di Padova, con la rete di Dario Silva per il momentaneo pareggio - e quella di un altro comprimario- Carruezzo, per il sorpasso.
Il “guantipede” debutta in rossoblu nel campionato cadetto alla terza giornata, match casalingo contro il Castel di Sangro, a causa dell’espulsione di Scarpi al minuto ottantasette. Occasione grazie alla quale la domenica successiva sarà per la prima volta titolare, al Bentegodi contro l’Hellas, e si dimostrerà ampiamente all’altezza malgrado la sconfitta maturata per via delle reti di De Vitis e Ghirardello.
Per esordire nella massima serie dovrà attendere il girone di ritorno della stagione successiva, nel Marassi blucerchiato. Lo 0-0 finale va di lusso al Cagliari, che tiene inviolata la sua porta per merito della “partita della vita” dell’estremo difensore di Piacenza: colpi di reni, voli plastici e tempestive uscite kamikaze fanno da saracinesca per una porta che fino al novantesimo rimarrà intatta malgrado gli insistiti e veementi assalti dei doriani.
Tra le mura amiche, il “guardiano dei pali” si presenterà ai propri tifosi contro il Perugia, nel quale il conclusivo 2-2 porta il classico punto che muove la classifica. Appesi i guanti al chiodo, insegna i segreti del mestieri ai giovanotti della “Primavera” rossoblù, prima di seguire per tre stagioni Cellino a Miami, fino a occuparsi in seguito di calciomercato.