Il Cagliari torna in campo tra le mura amiche dopo un mese: avversario, il Torino, orfano di Zapata e reduce da due sconfitte consecutive. Gli uomini di Nicola vogliono continuare sulla scia di quanto fatto prima della sosta per le nazionali.
Il mister ha presentato la gara in conferenza stampa.
Ecco le sue parole:
“Emozione per il Torino? C’è sempre il piacere di confrontarsi contro squadre con una storia, non mi emoziono perché gioco contro una mia ex squadra ma nella carriera di un allenatore ci sono sempre ex squadre. Sono anche di quelle parti ed è ovvio che questa cosa mi tocchi ma io al momento sono più interessato a farmi apprezzare qui e far vedere il valore di ciò su cui sto lavorando. Sicuramente giocare con una squadra come il Torino dà motivazioni ulteriori.
Situazione dei nazionali? Stanno tutti bene per fortuna. Sono tutti abili e arruolati, tranne Obert.
Ho una rosa che sto imparando a conoscere sempre meglio, e ho usato queste settimane a questo scopo. Noi vogliamo diventare imprevedibili e abbiamo adottato due sistemi di riferimento che modificheremo a seconda di ciò che ci serve. Il Torino è una grande squadra ma ha anche delle difficoltà che dobbiamo essere bravi a sfruttare a nostro vantaggio. Ogni squadra ha un’identità precisa, se riesce ad averla, ma questo comporta anche dei punti deboli che dobbiamo essere consapevoli che potranno essere sfruttati dagli avversari. E la stessa cosa vale per noi.
Ormai hanno tutti un buon minutaggio, adesso solo Lapadula e Wieteska hanno bisogno di un po’ di tempo per essere al pari degli altri. Stiamo arrivando a un buon punto. Queste prossime partite serviranno per arrivare tutti allo stesso livello e le prossime gare diranno se stiamo riuscendo a trovare l’amalgama. Gaetano e Zortea possono giocare dall’inizio e a gara in corso, sicuramente in queste gare avranno le loro occasioni.
Il Torino riesce sempre ad essere competitiva, fare due gol a San Siro non è da tutti, di solito mi riguardo le ultime 5-6 gare per farmi un’idea. Dovremo essere abili a leggere le loro strategie ed opporci in maniera efficace. Ma ci sono i presupposti per fare bene, giocando con convinzione e idee. Zapata? È sicuramente una grande perdita per loro, ma sicuramente hanno i giocatori per sopperire alla sua assenza, come Vlasic e Sanabria.
Ho già un’idea dell’identità che stiamo raggiungendo e del sistema di gioco che stiamo utilizzando per sfruttare al meglio le caratteristiche dei nostri ragazzi e si stanno mettendo a disposizione tutti. Adesso dovremo concentrarci sulle potenzialità nascoste dei nostri giocatori. Marin? Ha dimostrato quanto può essere importante, per il Cagliari e la sua Nazionale, sta diventando consapevole delle sue qualità e può fare sempre meglio. I miei giocatori non si dividono in titolari e riserve, ma semplicemente dipende dalle caratteristiche e da ciò che possono dare, indipendentemente dal minutaggio.
Mina? Non mi attribuisco meriti sul suo recupero, io posso consigliargli alcune cose ma poi sta tutto in cosa dà lui in campo. Mina sta giocando tanto perché si allena tanto, poi dipende anche dal fisico, la continuità lo porta a giocare con continuità. Lui ha esperienza, ha giocato in club importanti, e ha capito che l’allenamento è fondamentale. Adopo? Ha fatto un processo di crescita importante e io non c’entro nulla, ci ho solo creduto e l’ho supportato. Uno che rende è giusto che giochi. Ma il campionato è lungo e deve mantenere questo ritmo.
I buoni risultati ottenuti prima della sosta non dipendono da cambi di mentalità ma solo dal mettere in campo gli automatismi allenati durante la settimana.
Vanoli?Io non do giudizi su nessuno e penso al mio lavoro e al Cgaliri, sarà il suo club a giudicarlo. Sta dimostrando di avere delle idee e ha fatto bene a Venezia. ”