Prima conferenza per Walter Zenga da nuovo allenatore del Cagliari. Sbarcato nel capoluogo sardo nella gironata di ieri, il successore di Maran ha condotto in mattinata il primo allenamento con la squadra e si appresta ad incontrare i media questa sera alle 18.00 presso la sala conferenze della Sardegna Arena. Con lui anche il Presidente Giulini.
C'è grande curiosità riguardo l'ex Crotone, che dovrà far fronte a una situazione di crisi nera per riportare serenità in un ambiente che non vede la vittoria da tre mesi.
Sarà presente per il nostro giornale l'inviata Alexandra Atzori.
Amici sportivi buonasera, sta per iniziare la conferenza stampa di Walter Zenga accompagnato dal Presidente Giulini.
Mancano pochi minuti all'inizio, la sala stampa va riempiendosi.
Zenga e Giulini sono giunti alla Sardegna Arena.
La sala è piena, c'è grande attesa per la prima conferenza di Walter Zenga in rossoblu.
Qualche attimo ancora, Zenga sta facendo prima il giro del polo museale della Sardegna Arena.
Continua l'attesa, ancora un po' di pazienza.
Ecco il mister e il Presidente. Ecco le loro dichiarazioni:
Zenga
"La prima cosa che ho fatto è stato chiamare Maran perché credo che stare bene tra di noi sia la cosa fondamentale. Sono venuto perché penso che il Cagliari sia una squadra importante, con una storia e rappresenta una regione. Voglio riportare entusiasmo e follia, che porta chiunque a sognare, ma anche ad accettare le sconfitte, a patto che a fine gara la maglia sia sudata.
Mio figlio ha otto anni e non vede l'ora di venire a giocare qua con Joao, Nainggolan perché abbiamo visto la gara del Cagliari contro la Fiorentina, e io sono andato anche a Parma. Quest'anno l'ho visto giocare tante volte, anche perché con il Presidente c'è un rapporto di amicizia e stima da tanti anni. Anche quando siete tornati dalla B mi sono congratulato con lui.
Il rifiuto di qualche anno fa è stato perché ero in ballottaggio con Gianfranco (Zola), un amico, e non mi sembrava giusto accettare. Nessuno sciocco potrebbe rifiutare una squadra di A come il Cagliari, poi avevo bimbi piccoli ed ero lontano. Cercherò di fare in modo di fare ricredere gli scettici, e questo sta solo a me, attraverso la passione che nutro per il mio lavoro e questo sport.
Da poco ho postato un'intervista di Tabarez in cui parlava del troppo uso della tecnologia, e sono d'accordo. Per quanto riguarda la mancanza di un match analyst non credo sia vero, visto che sono appena uscito da Assemini e avevamo tutti il PC aperto. Io credo che sia meglio avere uno staff piccolo che però è unito e organizzato. Siamo sufficienti e possiamo dividerci efficacemente il lavoro tra noi.
Il gruppo ovviamente non ha l'umore alto ma nella mia mentalità c'è solo il lavoro perché è l'unico modo per migliorare e uscire da queste situazioni. Cerco sempre di vedere le cose in maniera ottimistica, e quello che cercherò di trasmettere alla squadra e ai tifosi è l'entusiasmo, voglio una squadra che se sta vincendo 2-0 prova a fare anche il terzo. Ora ho due settimane di lavoro davanti e posso lavorare, cosa che non ho potuto fare a Crotone, quando ero arrivato il giovedì e il sabato avevamo giocato.
Quando alleno mi metto l'elmetto e divento il primo tifoso della squadra. Quando mi arrabbiai da allenatore del Crotone, era perché stavo difendendo la mia squadra. La mia idea di calcio? Vi ricordate come giocava quel Crotone? Ecco.
Non so cosa possa essere successo a questa squadra negli ultimi tre mesi, io non c'ero e se mi mettessi a giudicare mi metterei in conflitto con l'allenatore precedente. Sicuramente se si hanno 32 punti qualcosa vuol dire ma per uscire da questo momento serve lavorare sulle piccole cose per cercare di tornare a fare divertire i tifosi e cercare di vincere. Io da tifoso me ne sono sempre andato felice quando la mia squadra cercava di vincere in tutti i modi e sudava la maglia, attraverso un atteggiamento di un certo tipo.
A me piace essere il meglio di me stesso oggi e questo è quello che chiedo alla squadra. Per quanto riguarda gli schemi io preferisco i principi e le motivazioni che si danno ai giocatori. I numeri non sono un dogma, poi vedremo.
Olsen o Cragno? Male che vada gioco io... Non siamo qua a parlare di dualismi ecc, per un allenatore è più semplice avere tre portieri affidabili che nessuno... Ci sono squadre che perdono le Champions perché non hanno portieri decenti. Io non voglio parlare di cosa non è andato in passato, come ho già detto la prima telefonata che ho fatto è stata a Maran per esprimergli la mia solidarietà, cosa che in passato altri colleghi con me non hanno fatto.
Il Cagliari l'ho visto negli scorsi mesi perché in generale seguo la A. Conosco i giocatori ed è per questo che ho voluto tenere lo staff e mi sono portato dietro solo Vio, che allena le palle inattive.
In questa squadra ci sono giocatori di talento e devono solo ritornare a non avere paura.
Per ora sono stato solo ad Assemini, sono appena arrivato e ho cose più urgenti da fare, tipo cercare di aggiustare questa situazione, che fare il giro della città o cercare casa.
La seconda telefonata che ho fatto è stata a Matteoli e la terza a Riva, perché è impossibile venire a Cagliari e non chiamarlo.
Quando un allenatore subentra la prima cosa che fa è cercare di fare mantenere, a chi ha già alti livelli, lo stesso livello. La seconda cosa è cercare di riportare entusiasmo agli altri. Per quanto riguarda me, io spesso e volentieri ho fatto esordire anche ragazzi molto giovani, anche preferendoli a persone più grandi. Se vedo che un giocatore può fare il bene del club allora lo schermo, che abbia 17 o 35 anni, che sia un nuovo acquisto o in scadenza".
Giulini
"Abbiamo iniziato la stagione con tutto il settore giovanile per ricordare Davide Astori con tutte le sue qualità e vediamo che i ragazzi stanno seguendo il suo esempio. Oggi casualmente sono qui per altri motivi ma volevo ricordare Davide.
Chiacchierando dopo Genova e Napoli con Carli, l'unico nome che venne fuori era quello di Zenga. E l'abbiamo contattato.
Mi sono chiesto cosa non va, ovviamente. Il mio umore oggi è diverso da quello di Walter. Per il momento dobbiamo vincere per salvarci e poi dobbiamo vincere per salvare la faccia perché facciamo ridere da tre mesi e oggi ho fatto un discorso ai ragazzi.
E quando dico che ABBIAMO fatto ridere, mi ci metto dentro anche io. Ci sono motivazioni varie per cui, da Lecce in poi, il Cagliari non è stato lo stesso di prima. E queste cose devono cambiare, dobbiamo fare mea culpa perché, da Lecce in poi, questo Cagliari non è stato lo stesso. Credo che la scelta di Carli su Zenga sia la migliore in assoluto, altrimenti non l'avrei avallata. Bisogna essere professionisti per mantenere il proprio posto di lavoro.
Il caos di questi giorni su rinvii e altre cose, tra cui il comunicato sul rinvio del 13 maggio, porta di sicuro a problemi . Pare che nel weekend giocheranno le squadre che devono recuperare e poi le prossime tre fino alle nazionali saranno probabilmente a porte chiuse.
Voglio precisare che nessuno dei nomi fatti tra domenica e lunedì è stato sondato. Ci tenevo a chiarirlo.
La scelta di Canzi è per dare un supporto a Zenga perche conosce la società e i giocatori e ha una squadra che non e lontana dalle posizioni più alte e tornerà per giocarci lo scudetto. La Primavera è a pochi punti dalla fase finale e Agostini e Conti ci fanno grandi garanzie. Se poi Zenga riesce a farci esordire dei giovani della primavera ben venga, ma ci dovranno essere le giuste condizioni.
C'è grande amarezza, che comprende l'allenatore per averci dato poco nelle ultime gare, i giocatori, per certi comportamenti, me stesso e anche il direttore. Quando c'è un esonero fa sempre dispiacere, ma ci sono troppe situazioni che non coincidono con il vero valore di questa squadra e siamo qui per cercare di ripartire.
Ho espresso ai ragazzi la delusione di tutti, sono un innamorato di questa rosa perché prima hanno dimostrato di essere ben diversi dalla squadra degli ultimi tre mesi. Ho detto a tutti quanto sono incazzato e dobbiamo ritrovare concretezza e ignoranza. Queste due settimane serviranno per lavorare e toglierci tutta questa merda dalla testa. Abbiamo anche le due settimane per le nazionali quindi avranno un mini ritiro.
Dopo Genova e Napoli abbiamo anche pensavo all'eventualità dell'esonero ma volevamo che Maran avesse la possibilità di uscire da questa situazione. Siamo reduci da diverse gare insipide e quando succede significa che anche in settimana, magari, si lavora in maniera insipida e siamo arrivati a quelle situazioni. Non voglio dire altro, voglio guardare al futuro con ottimismo.
Non penso a fine stagione, voglio pensare gara per gara, perché se pensiamo a lungo termine ci facciamo solo del male. Pensiamo a fare il nostro campionato, io credo che questa rosa sia fatta per stare nelle prime dieci posizioni. Per il resto voglio divertirmi, perché mi sono rotto i coglioni di questa situazione.
Non sono io a dover ritrovare entusiasmo, vorrei divertirmi ma sono i giocatori che devono ritrovarlo".