Che messaggio ha cercato di lanciare Tommaso Giulini alla piazza, alla squadra e ai giocatori con il suo sfogo di domenica sera?
Lo ha fatto inaspettatamente, lasciando tutti di sasso. Parole decise, autoritarie. Senza peli sulla lingua ha parlato di vari argomenti: dai singoli al tecnico, da risultati alle critiche della stampa.
Una cosa è certa in tutto ciò. Al momento Massimo Rastelli è confermatissimo. Il tecnico rossoblù gode della massima fiducia e stima, professionale e non solo, della società isolana. Ma, occhio ad abbassare la guardia. Sì, perché il patron ha sì blindato l’ex allenatore dell’Avellino ma ha parlato anche di “jolly finiti”, “risultati sconcertanti” e “imbarazzante vedere gli avversari fare melina”.
Insomma, non è tutto rose e fiori. La squadra deve cambiare registro. Il decimo posto non basta. O meglio, dà tranquillità per il proseguo della stagione, ma non può essere un alibi per le pesanti sconfitte rimediate nell’ultimo mese.
Il presidente Giulini ha lanciato anche qualche piccola frecciatina al gruppo: “Io so cosa vuol dire sudare e lavorare, per questo porto sempre i miei giocatori in azienda”. Che ci sia qualche elemento un po’ troppo rilassato, forse convinto di poter vivere in vacanza a Cagliari, stipendiato dal club rossoblù? Può essere.
Eppure, nonostante il lungo sfogo, Tommaso Giulini ha voluto proteggere il gruppo e lo staff tecnico scacciando alcune ‘accuse’ lanciate sulla poca sintonia tra squadra e allenatore.
Il patron cagliaritano ha preso in mano la situazione. La classifica permette di dormire sonni tranquilli, ma meglio prevenire che curare.