È uno degli impianti più "anziani" d'Italia. L'Olimpico di Torino fu inaugurato nel lontano 1933, dopo un anno di lavori per l'edificazione. Fu voluto da Benito Mussolini, a cui fu intitolato inizialmente.
Dal secondo dopoguerra prese la denominazione di "Stadio Comunale", per diventare "Comunale Vittorio Pozzo nel 1986". Durante tutto questo arco di tempo fu la casa di Juve e Torino, e lo fu per altri quattro anni, sino al trasloco al Delle Alpi. Il matrimonio col nuovo impianto, tuttavia, non durò a lungo: scomodo e brutto, non riscosse un gran successo tra i tifosi, e le società tornarono al vecchio Comunale che intanto era stato messo a nuovo per le Olimpiadi invernali del 2006.
È da quel momento in poi che l'impianto assunse la denominazione odierna di Stadio Olimpico. Cinque anni di coabitazione tra granata e bianconeri, sino al trasferimento della Vecchia Signora allo Stadium nuovo di zecca.
Come tutti gli stadi sorti in era fascista, si presenta come una struttura polifunzionale, con piscina coperta e pista d'atletica a circondare il rettangolo verde. Inizialmente atto ad ospitare 65000 spettatori circa, attualmente, per via dei numerosi obbligatori adeguamenti imposti per la sicurezza, arriva a poco meno di 28000 seggiolini.