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Tra favole e riscatti personali: ecco il Cagliari dei sogni

Pisacane, Melchiorri e Borriello: storie di campioni che non hanno mai mollato e che ora fanno sognare il Cagliari

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Il calcio non solo è uno degli sport più amati al mondo, ma è anche un libro in cui vengono scritte grandi storie di campioni che lo rendono speciale e unico nel suo genere. È il caso del Cagliari che, in questo inizio di campionato, è riuscito a far svoltare la carriera ad alcuni giocatori del roster a disposizione di Massimo Rastelli, raccontando pagine che racchiudono emozioni e un grande senso di umanità.

La storia di Fabio Pisacane è piena di significato, sia sportivo che morale. Il suo sogno è sempre stato quello di fare il calciatore. Il suo viaggio nel mondo del pallone era iniziato a Genova, quando fu scoperto da Claudio Onofri. Poi qualcosa è andato storto. La malattia al sistema nervoso (la sindrome di Guillan Barrè) che lo aveva colpito a quattordici anni sembrava avere spezzato le speranze e i sogni di una vita. “Una mattina mi svegliai e non riuscivo più ad alzare le braccia. Ho avuto una malattia che attacca il sistema nervoso e per diversi mesi son rimasto paralizzato. Sono stato anche in coma. Con l’aiuto di Dio, però, sono riuscito a cavarmela e a realizzare il mio sogno”, aveva dichiarato in un’intervista.

Ma lui, imperterrito, non si è lasciato intimorire e ha proseguito la sua battaglia con tenacia e volontà degne di un guerriero, riuscendo alla fine a battere definitivamente il male. A 30 anni, poi, il suo sogno è diventato realtà: dopo una vita di sacrifici e sofferenza, infatti, è arrivata la Serie A, punto di arrivo fondamentale ed emozionante al tempo stesso della carriera per un giocatore professionista.

Ma non solo. Pisacane è anche un esempio di moralità esemplare. Di fatti, il 14 aprile 2011, l’ex direttore sportivo del Ravenna, Giorgio Buffone, gli offre 50.000 euro per far vincere la squadra emiliana (che doveva affrontare il Lumezzane), ma il difensore rifiutò categoricamente la proposta. Nonostante lo stesso Pisacane abbia detto di non considerarsi un eroe, nel 2012 è stato insignito del "Thyrus d'oro" per la lealtà sportiva, oltre ad essere stato nominato ambasciatore FIFA da Joseph Blatter.

Un’altra favola che merita di essere raccontata è quella legata a Federico Melchiorri. L’ ambizione della punta di Aquileia era di giocare nella massima serie, come ogni ragazzo che vuole intraprendere una carriera calcistica. Il sogno si realizza, quando Mario Beretta lo fa esordire nel dicembre 2006 con la maglia del Siena. Prima di arrivare nel mondo dei grandi, però, Melchiorri fa tanta gavetta nei campi di Lega Pro e Serie D.

A tre anni dall’esordio in A, tuttavia, gli viene diagnosticato un cavernoma venoso. La carriera dell’attaccante poteva essere spezzata prematuramente. La sua tenacia e la sua grinta nell’affrontare il male, però, lo ricompensano e, sette mesi dopo, è già di nuovo in campo. Poi le esperienze con Padova e Pescara, che lo consacrano come uno dei giocatori offensivi più interessanti della cadetteria. Il desiderio di giocare in A tarda ad arrivare, ma nel 2015 arriva una proposta dal Carpi neopromosso nella massima serie, ma lui voleva guadagnarsela sul campo e accetta l’offerta del Cagliari, entrando immediatamente nel cuore dei tifosi di fede rossoblù.

Nonostante abbia contribuito alla promozione sarda in A con 8 reti, un brutto infortunio al crociato ne condiziona la stagione. Come con la malattia, Melchiorri non ha mollato la presa così facilmente, tanto da lavorare tutta l’estate per ritornare a disposizione della squadra. Il 26 settembre 2016 il giorno più bello: a circa dieci anni di distanza, ha esordito nuovamente tra i grandi del nostro calcio e regalato la vittoria al Cagliari con un gol da opportunista contro la Sampdoria, facendo impazzire di gioia i supporters isolani che da tanto tempo aspettavano il suo ritorno.

Ultima ma non meno importante, è la storia di Marco Borriello. Dopo una carriera partita dalle giovanili del Milan e proseguita proprio con i rossoneri, oltre che con squadre del calibro di Roma, Juventus, Sampdoria, Genoa, l’attaccante napoletano sembrava essere entrato in un tunnel senza uscita, con il pensiero insistente del ritiro ad aleggiare nella sua testa. Ma la sua cavalcata trionfale, a 34 anni, non viene interrotta, perché il suo vecchio Ds Capozucca (ora al Cagliari e che lo aveva acquistato ai tempi del Genoa) vuole puntare ancora su di lui. Il suo arrivo in Sardegna segna la sua rinascita, a suon di grandi prestazioni e gol, nonostante alcuni tifosi sardi avessero storto il naso per la scelta effettuata dalla società cagliaritana.

Il Cagliari è il simbolo di alcune delle grandi storie del nostro calcio: vicende umane e calcistiche di giocatori che, con la loro voglia di non mollare, stanno scrivendo una nuova pagina della loro carriera e facendo sognare i loro tifosi.

 

 

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