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Prima che lo schiaffo sia troppo forte

C'è bisogno di prendere uno schiaffo prima di giocare con intensità e qualità?

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Un punto d'oro. Una rimonta di cuore. La partita contro la Roma ha messo in mostra il meglio e il peggio del Cagliari. Dagli schiaffi presi nei primi minuti dei due tempi, alla reazione orgogliosa e cinica.

Il bicchiere alla fine è mezzo pieno. Vuoi per la rimonta, vuoi per il punto conquistato contro un big, vuoi anche per la prestazione - per lunghi tratti - di buona qualità. Insomma, tutti felici e contenti. Un punto che permette di lavorare con maggiore serenità in queste due settimane prima della trasferta di Bologna, in programma (in attesa di conoscere anticipi e posticipi) domenica 11 settembre.

Ma l'euforia per il punto conquistato non deve annebbiare la vista. La prestazione è stata positiva, ma si può e si deve sempre migliorare. Ad esempio nell'atteggiamento nei primi minuti di gioco.

Un Cagliari in versione diesel. Partenza lenta e buona prestazione nel medio-lungo termine. Peccato che la partenza a rilento, nei due tempi, siano costati due gol. Il primo arrivato dopo appena cinque minuti su ingenuità difensiva di Isla, il secondo dopo neanche un minuto dall'inizio della ripresa. Due gol che avrebbero potuto spezzare le gambe a chiunque, non al Cagliari. 

Dopo i gol subìti infatti, sia nel primo che nel secondo tempo, il Cagliari ha iniziato a macinare gioco e pur soffrendo qualche ripartenza rapida della Roma, ha saputo tenere bene il campo dando l'impressione di potersi rendere pericoloso da un momento all'altro.

Occhio quindi alla facile euforia. I ragazzi meritano i complimenti per la reazione e la qualità di fraseggio, ma in Serie A è vietato regalare anche solo cinque minuti all'avversario di turno. Non è sempre facile portare a casa il risultato partendo con l'handicap del gol subito in avvio di tempo

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