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La ragnatela bucata

Il piano gara impostato da Rastelli non ha restituito i dividendi sperati

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Il Cagliari ammirato a Genova ha mostrato come lo spartito composto da Rastelli potesse rappresentare la migliore musica eseguibile dal collettivo rossoblù. Infatti il palo di Giannetti ha ammesso che scrivere un diverso e positivo finale fosse possibile, ma così non è stato.

Tuttavia l’occasione capitata nei piedi del riccioluto attaccante non può e non deve oscurare quanto emerso tra le mura del “Luigi Ferraris”. La squadra guidata dall’esordiente Rastelli ha imbastito un gioco prettamente difensivo che decisamente poco ha tenuto in considerazione delle caratteristiche dei propri giocatori, ricorrendo al contropiede come unica arma al fine di impensierire i padroni di casa.

Troppo schiacciata all’indietro ha provato, quando raramente il pallino del gioco non era di pertinenza genoana, attraverso una rete di passaggi ad innescare il duo formato da Borriello e Sau. Una coppia completa che garantisce un reparto dove convivono perfettamente potenza, velocità e tecnica, che andrebbe servita con maggiore continuità; non solo, andrebbe messa nelle condizioni di sfruttare la propria capacità di creare spazi necessari a favorire gli inserimenti dei centrocampisti ed in particolare di un Ionita, ancora poco coinvolto nella trame rossoblù.

Il cambio di modulo attuato in prossimità delle prime gare ufficiali ha il dovere di valorizzare le corsie laterali dove Isla e Murru hanno il conseguente compito di creare superiorità numerica ed inserimenti continui sulla trequarti. Se per Murru una sola partita è insufficiente al fine di esprimere un giudizio attendibile, il cileno nonostante sia stato risucchiato dallo smarrimento collettivo, ha mostrato quanto prezioso potrà risultare il suo apporto durante tutta la stagione, soprattutto quando avrà spazio e campo per rivolgere il suo raggio d’azione verso la metà campo avversaria.

Una ragnatela che ha retto per poco più di una frazione, quando si è sgretolata irrimediabilmente a seguito dei goal in rapida successione della squadra ligure. Decisamente troppo poco per una formazione che, seppur alle prese con assenze pesanti come quelle di Farias e Pedro, doveva e poteva fare di più.

Non tutti i mali tuttavia vengono per nuocere, la lezione di Genova può portare quanto prima ad aggiustamenti e modifiche necessari, al fine di sfruttare le indubbie e diverse potenzialità della formazione rossoblù.

 

 

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