Il nuovo Cagliari riparte dal 3-5-2. Nel primo impegno ufficiale (in Tim Cup contro la Spal), Massimo Rastelli ha infatti scelto di schierare nell’undici iniziale il trio difensivo Bruno Alves-Ceppitelli-Capuano, sacrificando Bartosz Salamon (entrato poi a gara in corso al posto del portoghese). Una scelta di incompatibilità?

Analizzando la questione da un punto di vista tecnico-tattico, emerge con chiarezza come Alves e Salamon siano “interscambiabili”: questo perché entrambi, pur non avendo uno scatto bruciante, hanno un buon piede quando si tratta di avviare l’azione se il play-maker è marcato e riescono altresì ad effettuare chiusure di pregevole fattura. Inoltre il progetto che riguarda il pacchetto arretrato rossoblù prevede la presenza di un regista difensivo e di due stopper puri.

Questa strategia, però, non è detto che diventi una prassi definitiva: infatti non è escluso che Rastelli decida di affidarsi, oltre che ad Alves, anche al numero 35 polacco. A rafforzare questa tesi, anche la filosofia ben precisa che lo stesso mister rossoblù vuole attuare riguardo la scelta dei giocatori da mandare in campo, ovvero quella di far ruotare tutti gli uomini a disposizione (in sostanza non si guarda solo al modulo ma anche agli interpreti).

Di conseguenza, Salamon non verrebbe escluso ma considerato come alternativa di lusso a Bruno Alves.

In definitiva, il gigante polacco è davvero incompatibile con il nuovo schema “rastelliano”? Solo il tempo saprà darci una risposta concreta.