Lucio Battisti cantava come dieci ragazze potessero bastare; in casa rossoblù ed in particolare nella testa di mister Rastelli, viene da domandarsi se le prossime due partite saranno sufficienti al fine di dare un giudizio di valore sul modulo e relativi interpreti.
L’allenatore campano sembra infatti intenzionato a rinnegare il modulo che ha regalato il ritorno in massima serie, ovvero quel 4-3-1-2 insito nel dna della squadra isolana, a favore di un 3-5-2 o 5-3-2 a seconda di quale interpretazione, offensiva o non si voglia attribuire.
Un modulo quello che vede la presenza di tre centrali, che permetterebbe di sfruttare il grande potenziale difensivo a disposizione di Rastelli, ma che lascia molteplici interrogativi circa la situazione degli esterni. In tale schieramento, l’importanza delle corsie laterali è cruciale, ma snocciolando i nomi di coloro che dovrebbero trovarsi a fare i conti tale ruolo, le loro caratteristiche non invogliano l’utilizzo di tale schieramento.
A destra infatti Pisacane, nonostante un impegno e un abnegazione da ammirare, vede la sua efficacia diminuire quando si ritrova a dover ampliare il suo raggio d’azione, mentre Padoin ha mostrato di potersi adattare, ma quello di mezz’ala è il ruolo dove esprime tutto il suo potenziale.
Spostandosi sulla corsia mancina, il solo Murru sembra poter possedere sulla carta caratteristiche da terzino capace di abbinare fase di spinta e contenimento, mentre l’ottimo Capuano ammirato con l’Amburgo, ha dimostrato ancora una volta di essere umile e duttile, ma è abbastanza evidente come passare da difensore centrale a mediano di fascia non sia un compito da affidargli con continuità .
I dubbi tuttavia non appartengono alle sole fasce, ma possono nascer anche ed in relazione all’utilizzo o meno del fantasista dietro le due punte. Un centrocampo a tre con un regista e due mediani garantisce una maggiore copertura a discapito di un supporto in termini di fantasia e rifornimento alla coppia di terminali offensivi. Riservare due sole maglie ad un reparto avanzato che vanta ben sei candidati, rischia di vedere depotenziato un settore che, nomi alla mano deve trascinare a suon di goal il resto della squadra.
Spal prima e Genoa poi si candidano ad essere le prime ed attendibili prove, per un modulo e una guida tecnica che avranno l’indubbio compito di valorizzare quanto di buono la società è stata in grado di costruire durante l’estate.
Al campo il compito di dare le prime e verosimili risposte.