Nicolò Barella non perde di vista il suo obiettivo, ovvero quello di guadagnarsi con merito un ruolo all’interno di una squadra che quotidianamente non smette di crescere e ambire ad un ruolo da protagonista.
Uno dei più promettenti prodotti del vivaio isolano, nonostante una carta d’identità che recita solo 19 primavere, ha maturato una discreta esperienza in prima squadra.
Pochi spezzoni con la “sua” maglia e un intermezzo comunque foriero di crescita tra le fila del Como, consegnano a Rastelli e società un talento su cui puntare, che ha dimostrato di possedere oltre a delle indubbie doti tecniche, personalità e volontà da vendere.
Il ritorno in A è coinciso con la costruzione di una rosa competitiva che obbligherà ogni singolo elemento a dare sempre il proprio massimo al fine di conquistare una maglia e uno spazio importante tra le gerarchie stilate da Rastelli. Nonostante ciò Barella è rimasto in Sardegna sfruttando il lavoro quotidiano e ogni singola occasione nell’intento di mettersi in mostra e scalare posizioni in un reparto che dopo Padoin, Pajac e Ionita, ha visto l’approdo del cileno Isla.
Un centrocampo affollato e di spessore, che si candida a vero e proprio traino di una squadra che si identifica come il giusto mix tra giocatori d’esperienza, giovani in crescita ed altri che vivranno il campionato che verrà come l’occasione da sfruttare per dare una svolta decisiva alla propria carriera.
Non un compito facile quello che attende il giovane Barella nella prossima stagione, ma le doti sono sotto gli occhi di tutti; non resta che attendere e sperare che vengano rivelate al più presto in palcoscenici che ne possano sancire la definitiva consacrazione.