Sabato pomeriggio, al suo ritorno (da avversario) al Sant'Elia, Sau, da buon ex compagno di squadra, gli aveva dato il benvenuto scavalcandolo con una traiettoria imprendibile. Alessio Cragno, però, dopo aver raccolto il pallone dal sacco, ha incominciato ad essere l'incubo degli attaccanti del Cagliari.
Chiedere a Joao Pedro e Fossati, le cui conclusioni, con due colpi di reni, sono state neutralizzare dal portiere del Lanciano. Non sono bastati, dunque, gli assalti rossoblù per trafiggere, per la seconda volta, Cragno che, con coraggio, agilità e reattività, si sta rendendo protagonista della rimonta-salvezza dei rossoneri.
Doti che anche in Sardegna, fin dal suo arrivo nel 2014 alla corte di Zeman, aveva mostrato. Però, a 20 anni, dopo esser stato uno dei migliori numeri uno della serie B della stagione precedente, esser gettato nella mischia della serie A (14 presenze a fine campionato) può essere rischioso. Perché in una stagione come quella dei sardi fai tanta fatica, seppur con grandi potenzialità, se non hai già un grosso bagaglio di esperienza.
Un anno in cui, con tutte le difficoltà che hanno intralciato il cammino del Cagliari, Cragno è uscito rinforzato, consapevole dei propri mezzi e della possibilità di giocarsi tutto nel torneo cadetto. Ma l'acquisto di Storari, che fin da subito è diventato una delle colonne portati della squadra, gli ha lasciato solo le briciole, con 2 gettoni in Coppa Italia (a Reggio Emilia col Sassuolo e San Siro contro l'Inter), sfruttati al massimo: prestazioni di alta scuola che hanno conquistato la società, in primis Tommaso Giulini.
La scelta del trasferimento in prestito al Lanciano, utile per migliorarsi e collezionare minutaggio, un'occasione da non farsi sfuggire. E così è stato. Tante le parate decisive per tenere a galla la formazione di Maragliulo ma anche per guadagnarsi, ancora di più, la fiducia del Cagliari.
Il club continua ad osservarlo perché un giocatore con un talento così, per il presente e in chiave futuro, non se lo può far sfuggire. Il futuro per i pali rossoblù è qui, in casa.