Il Cagliari, dopo un’annata nella serie cadetta, si appresta a ritornare nella massima serie. A salire in A con i ragazzi di Rastelli ci sarà il sorprendente Crotone di Ivan Juric. Da qui alla fine del torneo, entrambi i roster faranno sicuramente divertire le rispettive tifoserie a suon di grandi prestazioni. Nell’ultimo campionato cadetto disputato dai sardi (stagione 2003-2004), la squadra rivale dei rossoblù era il Palermo, che arrivò a pari punti con i sardi. Quali le differenze, tra ieri e oggi?
A SCUOLA DI TATTICA CON... REJA E RASTELLI
Da un punto di vista tattico, il Cagliari di Edy Reja, rispetto a quello di Massimo Rastelli, presenta differenze notevoli. Il tecnico goriziano puntava molto sul modulo 4-3-3 con buone qualità offensive. Il sistema di gioco permetteva alla formazione sarda di attaccare con i suoi giocatori di qualità sulle fasce oltre che dare modo alle mezzali di inserirsi senza palla e rendersi pericolose in zona gol. Con Reja, non c’era un vero e proprio centravanti boa. Due erano gli elementi fondamentali: il pressing totale e la velocità nel colpire gli avversari. Al giorno d’oggi, invece, Rastelli propone il 4-3-1-2, modulo ormai congeniale ai sardi da 8 anni a questa parte (la prima sperimentazione fu nella seconda gestione targata Davide Ballardini nella stagione 2007-2008). L’attuale tecnico rossoblù punta molto sulla tecnica dei suoi centrocampisti e sulle qualità dei suoi uomini offensivi per far male alle difese avversarie. La caratteristica principale della filosofia tattica di Rastelli è l’equilibrio tattico, facendo attenzione in particolare alla fase difensiva e cercando di colpire alla prima occasione utile.
LE FILOSOFIE CALCISTICHE DIFFERENTI DI BALDINI E JURIC
Le due rivali “cadette” del Cagliari tra ieri e oggi hanno delle filosofie tattiche completamente diverse tra di loro. I rosanero, allenati nel 2003 da Silvio Baldini, si schieravano col 4-3-2-1. Lo schema adottato dal tecnico toscano prediligeva l’utilizzo di due trequartisti alle spalle del centravanti e di un trio di metà campo formato da un play-maker e da due mezzali che avessero corsa, fisicità e resistenza. Il Crotone, invece, si schiera con un 3-4-3 di chiaro stampo offensivo. Il tecnico dei calabresi, Ivan Juric, allievo calcistico di Gian Piero Gasperini, propone tre centrali difensivi che non solo abbiano potenza ma che siano bravi nell’impostazione della manovra, quando i due registi di metà campo sono marcati. Inoltre l’allenatore croato punta molto sulla spinta degli esterni, sia di metà campo che quelli d’attacco, decisivi nel calcio offensivo che lo stesso Juric vuole nelle sue squadre. Altrettanto importante è l’apporto della prima punta che deve svariare su tutto il fronte offensivo.
IL TRIDENTE INAMOVIBILE E LA COOPERATIVA DEL GOL
Tra la Serie B 2003-2004 e quella 2015-2016, il Cagliari ha ottenuto un ottimo contributo in zona gol da parte dei suoi giocatori di talento del reparto avanzato. Tuttavia c’è una differenza significativa. Mentre il Cagliari “cadetto” di 13 anni fa puntava sul tridente inamovibile delle meraviglie formato da Esposito, Zola e Suazo, il team rossoblù di oggi punta sul mandare in gol più giocatori, coinvolgendo l’intero roster a disposizione. A tal proposito il Cagliari 2015-2016 ha mandato in rete ben 16 giocatori diversi. Altra aspetto da sottolineare è la ampia scelta che i rossoblù di oggi rispetto a quelli di ieri hanno a disposizione nel reparto avanzato: una caratteristica che permette non solo di cambiare in corsa ma anche di applicare più varianti tattiche.
IL KILLER INSTINCT DI TONI E LE GEOMETRIE DI CORINI
Tra i giocatori chiave del Palermo di 13 anni fa, spiccano sicuramente Luca Toni ed Eugenio Corini. Il bomber modenese era uno degli artefici dei siciliani grazie al suo killer instinct da vero centravanti, che gli ha consentito di mettere a segno in quel campionato ben 30 reti. Il centrocampista, invece, era noto per le sue geometrie: assist al millimetro e lanci precisi le sue armi principali. Talvolta, il numero 5 si toglieva lo sfizio anche di mettere a segno qualche gol, in particolare tramite penalty o tiro diretto da calcio di punizione.
L’IMPREVEDIBILITA’ DI RICCI E BUDIMIR
Anche il Crotone, come il Cagliari di Rastelli, ha mandato a segno 16 giocatori. Si punta, quindi, sul collettivo per cercare con insistenza la via della rete. Nel roster calabrese, tuttavia, sono due i calciatori che stanno sorprendendo con le loro giocate e le loro qualità tecniche: si tratta di Federico Ricci e Ante Budimir. Il numero 7 della squadra di Juric è una spina nel fianco per tutte le difese: punta l’uomo, svaria su tutto il fronte offensivo, ha un buon sinistro (sia dalla breve distanza che da lontano) e ha una tecnica notevole. Il centravanti croato ha uno spiccato senso del gol e, con il suo arrivo in Calabria dal St. Pauli (2. Bundesliga), ha vissuto una seconda giovinezza agonistica. Tra le sue caratteristiche importanti, sono da segnalare la difesa del pallone, la sua stazza fisica e una discreta tecnica.
CAGLIARI CORAZZATA CON RIVALI NEW ENTRY
Nelle ultime due partecipazioni nel campionato cadetto, il Cagliari è stato organizzato per poter raggiungere la serie A. Le rivali rossoblù in quelle competizioni, ovvero Palermo e Crotone, però, non avevano certamente i favori del pronostico. Eppure sia i siciliani allora che i calabresi oggi, hanno sorpreso tutti con il loro gioco e con le qualità dei giocatori a disposizione presenti nei rispettivi team. Tuttavia nel 2003 come nel 2016, il Cagliari è sempre più proiettato verso la massima serie.