23860 spettatori, cosa vuoi che sia per uno stadio che vuol esser definito “storico”. Allora forse è tempo di sciorinare qualche dato: primo stadio italiano interamente coperto, primo impianto ad ospitare un match di Serie A su erba sintetica, primo in Europa ad aver messo a disposizione del pubblico un “Real Box”, una struttura ospitante 8000 spettatori circa posizionata in prossimità della bandierina del corner, in modo tale che i tifosi possano osservare il match da bordo campo. Niente male per un’arena da serie B.
Questo è il Manuzzi di Cesena, nato come “La Fiorita”, ma intitolato all’ex presidente bianconero Dino Manuzzi dal 1982, quando scomparve a 75 anni dopo ben sedici anni di presidenza.
In realtà l’impianto in passato è stato ben più capiente, arrivando addirittura al picco dei 36000 spettatori nel ’74 in occasione di un Cesena-Milan, finito 1-0. In realtà all’epoca lo stadio era omologato per 28000 persone, ma le norme di sicurezza erano ben più lascive di adesso, e la gente poteva entrare allo stadio occupando gradoni, parterre e disponendosi in doppia fila. Poi le misure di sicurezza sono aumentate col passare degli anni, e si son rese necessarie ristrutturazioni che hanno portato all’attuale capienza.
L’erba sintetica è comparsa nel 2011, mentre dal 2014, al nome “Dino Manuzzi”, è stato aggiunto quello di Orogel Stadium, in seguito all’accordo di sponsorizzazione firmato a Settembre con la nota azienda alimentare.
Ha ospitato tre match della nazionale italiana, tutti vinti dagli azzurri.