Il Cagliari vanta nel suo organico diversi interpreti che per doti e caratteristiche dovrebbero giocare senza grossi problemi nei massimi palcoscenici. Eppure, a seguito di diversi impedimenti che ne hanno ritardato la definitiva maturazione, si vedono protagonisti di un campionato che non appartiene nè a loro, nè ad una squadra come quella rossoblù.
Questa stagione (e quella che verrà , probabilmente nella massima serie) può e deve essere una chiamata, se non l’ultima, per almeno tre ragazzi che vestono la maglia del Cagliari, al fine di dimostrare il loro indiscusso valore anche in serie A. In particolare la lente d’ingrandimento si sofferma su Antonio Balzano, Davide Di Gennaro e Marco Sau.
Antonio Balzano, dopo una sola stagione, seppur sfortunata, è diventato con merito uno dei beniamini dei tifosi e un nuovo pilastro dello spogliatoio cagliaritano. Grinta, altruismo e dei polmoni inesauribili garantiscono in entrambe le fasce difensive, un giusto mix tra fase offensiva e quella difensiva. In questi tempi, dove i terzini validi sono diventati una rarità , l’ex esterno del Pescara, alla soglia delle 30 primavere, può tranquillamente militare in A per il resto della carriera.
Davide Di Gennaro invece ha la classe, i colpi e la militanza nelle giovanili del Milan, che rendono un mistero il suo mancato approdo in pianta stabile in una squadra di Serie A. Oramai i registi sono una merce rara e, dopo anni di ostracismo da parte di diversi allenatori, tali giocatori dal piede e cervello educati vedono una nuova primavera. In casa Cagliari la contemporanea presenza di Fossati garantisce una copertura del ruolo per diversi anni a venire, ma da Di Gennaro ci si aspetta un salto di qualità immediato, sopratutto sotto il profilo relativo alla leadership. Infatti Cagliari è a tutti gli effetti la piazza giusta per poter fare quel cambio di passo in termini di costanza e personalità , prendendo per mano una squadra che ha necessariamente bisogno di una guida a cui affidare le trame di gioco.
Dulcis in fundo Marco Sau. La seconda punta made in Sardegna è un gioiello rimasto troppo a lungo lontano dai campi migliori. Velocità , dribbling, fantasia e finalizzazione sono tutte caratteristiche padroneggiate alla grande da un attaccante capace di esprimere un potenziale che lo ha portato a vestire anche la maglia azzurra. Rimanesse con costanza lontano dagli infortuni staremmo a parlare senza dubbio di un’altra storia.
Arrivare in A e da protagonisti con la maglia rossoblù non può essere un problema per un terzetto su cui si può puntare, e che ha tutte le carte in regola per portare in alto i colori e le sorti rossoblù.