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La sostenibile leggerezza dell'essere...

Ancora una volta Farias è l’ago della bilancia delle prestazioni rossoblù

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Nella stagione 2003/04 il Cagliari agguantò la promozione in una serie B che vantava piazze di grande tradizione come Napoli, Torino, Bergamo, Firenze, Palermo e Livorno.

In tali squadre era possibile ammirare tra gli altri, i vari Protti e Lucarelli, Toni, Milito, Di Napoli, Mascara, Storari e altri interpreti che spiccavano per classe e talento in ogni partita; dimostrando nel corso della loro carriera di non avere particolari problemi ad affermarsi anche nel piano di sopra. In maglia rossoblù era protagonista e trascinatore, un quartetto tutto fantasia e velocità che corrispondeva ai nomi di Sir. Zola, Suazo, Langella ed Esposito.

Nella serie B attuale è difficile ritrovare giocatori di tale levatura, ma uno che indubbiamente parla la stessa lingua dei protagonisti della promozione targata Reja è presente e corrisponde al nome di Diego Farias. Il brasiliano da buon sudamericano abbina una classe e una tecnica cristallina, che unite ad una grande rapidità ne fanno uno dei top player della categoria. Arrivato nell’isola per volere di Zeman, in A ha lasciato intravvedere buone cose nella seconda parte di stagione, mostrando in serie B delle capacità che lo portano quasi a scherzare con gli avversari, sfoderando prestazioni e giocate che determinano il risultato di diverse partite. Nel match trionfale con la Pro Vercelli, tutte e tre le reti portano il suo zampino, mostrando al pubblico tutto l’arsenale a sua disposizione. Assist, dribbling, tiro da fuori, capacità d’inserimento e visione di gioco, rendono Farias il diamante più lucente di una squadra che sembra sia definitivamente in rampa di lancio verso un comando duraturo ed esclusivo.

Riuscendo a limitare le pause tipiche di chi proviene dal paese verde-oro, Farias si candida a diventare un protagonista con cui le difese avversarie dovranno fare i conti in questa e nelle stagioni che verranno.

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