L’entusiasmo con cui Marco Storari è tornato a Cagliari, ripartendo dalla B dopo aver sfiorato la vittoria della Champions, lasciava prevedere un grande impatto da parte del portiere pisano. Cosi è stato già dall’inizio del campionato, con il passaggio del turno in Coppa dovuto grazie e soprattutto alle sue parate contro il Trapani.
Spesso e volentieri e per lunghi tratti di partita egli assiste da vero e proprio spettatore all’evolversi del match, salvo poi farsi trovare immancabilmente pronto alla prima occasione di pericolo per la propria porta. Perché il Cagliari, si sa, ha una difesa da A, ma spesso e volentieri tale reparto soffre di sporadiche amnesie che costringono Storari a ricordar a tutti quanto, alla soglia delle 39 primavere, sappia essere un portiere decisivo, rendendo vani molteplici tentativi avversari. In particolare sorprendono la grinta, la concentrazione, la leadership e la preparazione atletica che ad ogni partita l'estremo difensore offre alla causa rossoblù, senza contare l’esempio e l’insegnamento che trasmette quotidianamente ai compagni.
Doti che anche nell’ultima vittoria casalinga contro l’Ascoli sono emerse ed hanno impedito alla formazione allenata da Mangia di rientrare in partita, rendendo inefficaci le conclusioni di Bellomo.
La squadra di Rastelli è molto abile nel concretizzare le occasioni che crea grazie anche alla molteplicità di giocatori capaci di andare in rete, ma nel contempo può contare su una retroguardia e soprattutto su un estremo difensore capaci di subire solo 10 reti in 14 partite, riuscendo a mantenere la porta inviolata per ben 4 turni.
Tale concentrazione andrà mantenuta nel corso di tutta la stagione, in virtù di avversarie capaci per il momento di stare nella scia della corazzata rossoblù, pronte a sfruttare ogni piccolo stop: su come mantenere degli standard alti e costanti occorre rivolgersi a Marco Storari.