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Quelli che… meritano la A

Poche luci e parecchie ombre per i protagonisti della scorsa retrocessione che militano in A

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La passata stagione è stata caratterizzata da un vortice di emozioni come da tempo non si verificavano in casa rossoblù. La sanguinosa retrocessione, nei fatti ha visto molteplici responsabili, salvo poi a stagione finita vedere tanti addossare le responsabilità di tale fallimento ad una sola persona. Persino alcuni interpreti che ora non fanno più parte della rosa rossoblù, hanno sostenuto con forza come le colpe fossero lontanamente imputabili ai giocatori.

La società in sede di calciomercato estivo ha allestito una rosa di tutto rispetto lasciando partire giocatori che avevano dato tanto alla causa considerando giusto il fatto che trovassero una nuova collocazione, in particolare Ekdal e Avelar, mentre ha rinunciato ad altri che non avevano più motivazioni e voglia di indossare la maglia del Cagliari. In questa categoria, al netto di coloro che hanno vestito la maglia rossoblù per soli e travagliati sei mesi, rientrano i nomi di Rossettini, Donsah, Crisetig e Longo.

Nel caso dei due giovani di proprietà interista, la casa madre di comune accordo con la dirigenza sarda, ha optato per la risoluzione del prestito biennale, non ritenendo opportuna e edificante un’esperienza in cadetteria per entrambi. Nessun grosso rimpianto in casa Cagliari, date le prestazioni del duo che vede in tale stagione 3 presenze per Crisetig e 183 minuti per Longo, condito dall’immancabile zero alla voce goal fatti.

Il vero rimpianto è legato al centrocampista africano che, distratto dalle voci di mercato ha preferito militare in una compagine in fase rifondazione con molteplici problematiche, piuttosto che rivestire un ruolo da protagonista in casa Cagliari. Meglio non va invece per il difensore Rossettini, che orfano di Astori mostrò tutti i suoi limiti salvo poi proferire dichiarazioni come quelle del post Palermo a retrocessione avvenuta:

"Sin dal precampionato di Sappada abbiamo avuto determinate avvisaglie. I carichi di lavoro erano spaventosi, personalmente mai visti. Non serve correre per tanto tempo se poi in campo sei più lento dell'avversario".

Nonostante il cambio di maglia e di metodi di preparazione, il buon Rossettini non sembra destinato a sorte migliore rispetto a quella capitata nella passata stagione. In otto partite la formazione emiliana ha collezionato solo due vittorie, una delle quali, quella con il Carpi in concomitanza della presenza in panchina per tutta la partita del difensore padovano.

Ora, forse l’arrivo sulla panchina felsinea di Donadoni potrebbe risollevare le sorti della squadra e dei tanti ex rossoblù presenti in rosa. Intanto a Cagliari, il passato fa meno male.

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