Il Cagliari ha, la difesa più forte della serie B, come evidenziato di fatto dalle prime partite.
Se si esclude qualche titubanza sulla fascia mancina, il resto del reparto non sfigurerebbe anche nel campionato di A. Capuano è partito alla grande, Salamon e Krajnc si giocano di partita in partita una maglia da titolare al fianco dell’ex Pescara, tutto nell’attesa del ritorno in tutta tranquillità di Luca Ceppitelli. Sulle fasce invece il valore aggiunto è rappresentato dalla duttilità di Balzano e Pisacane, con la speranza di avere un maggiore apporto da Barreca e soprattutto Murru.
Cinque partite che hanno consegnato 13 punti e il primato in solitaria per i rossoblù, hanno tuttavia evidenziato qualche pecca sulla fase difensiva. Non si tratta di limiti in senso assoluto del reparto, ma come sottolineato dallo stesso Rastelli, mancanza di attenzione in determinati frangenti dovuta ad un atteggiamento da migliorare dell’intera squadra.
Spiccano le leggerezze in situazioni derivanti da calci da fermo: il pareggio a tempo ormai scaduto di Terni e il goal di Brosco nell’ultima sfida con il Latina sono delle fotografie perfette di tali dinamiche, che si ripetono in maniera preoccupante durante il corso di queste prime partite.
Quasi mai Storari ha dovuto fronteggiare un attaccante involato in solitaria verso la porta rossoblù, mentre diverse dono state le occasioni pericolose, che hanno consentito alle squadre avversarie di andare in goal, successive ad inserimenti provenienti dalle retrovie.
È il segreto di Pulcinella il fatto che ad entrambe le fasi partecipino tutti gli undici in campo, perciò nonostante la netta superiorità della rosa allestita rispetto tutte le altre concorrenti, è necessario un cambio di mentalità ed attenzione da parte dei ragazzi di Rastelli.
Solo a seguito di questo passo in avanti, si potrà prendere coscienza delle reali potenzialità della squadra rossoblù, che sono tante e in fin dei conti ancora tutte da scoprire.