Un vecchio adagio recita “nessuno è profeta in patria”, tale concetto si addice perfettamente al terzino cresciuto nelle giovanili rossoblù. Nicola Murru classe ’94 ha tutto il futuro davanti a se per diventare una pedina fondamentale per la storia del Cagliari, ma si trova immerso in un tourbillon di emozioni e stati d’animo differenti.
Tralasciando le precedenti stagioni all’insegna anch’esse di prestazioni altalenanti, l’estate appena passata ha visto la partenza del terzino titolare della fascia mancina. Nello stesso ruolo è arrivata un’altra giovane promessa come Barreca che però non rappresenta un’ombra troppo ingombrante. All’orizzonte quindi, si prospetta un campionato del riscatto per l’intera squadra, ma anche e soprattutto per un giovane che può e deve fare della serie B il proprio trampolino di lancio.
La partita di Terni coincisa con un ingenuo fallo a tempo quasi scaduto e la successiva rete degli umbri, ha consegnato ed esposto Murru alle ire di tifosi e non solo. Il Cagliari non è riuscito a chiudere la partita trovando il raddoppio, ed il fallo del difensore sardo ha finito per essere l’ombrello dove nascondere le mancanze di tutta la squadra. Da Murru è giusto ed auspicabile attendersi tanto di più, ma l’atteggiamento prevenuto e all’insegna dell’ostracismo non porta nessun vantaggio ne per il ragazzo, ne per lo stesso Cagliari.
Non è facile scendere in campo sapendo che la propria prestazione è sempre sotto la lente d’ingrandimento di tifosi e stampa, pronti a non perdonarti ogni minimo errore. Rastelli ha dimostrato grande intelligenza si rimproverando il ragazzo, ma comunque riproponendolo con fiducia di fronte ad un pubblico poco tenero e per nulla consapevole che tale aria non aiuta un giovane non ancora ventunenne.
L’auspicio è che i tifosi possano essere più teneri ed esprimere maggiore incoraggiamento nei confronti di un Murru che, da far suo dovrà pensare con leggerezza a dare una svolta ad una carriera che può e deve essere all’insegna delle soddisfazioni in maglia rossoblù.