Pedone in e4, alfiere in c4, regina in h5 e regina in f7 alla mossa successiva. Il "matto del barbiere", uno dei modi più semplici per dare scacco matto all'avversario. Appena quattro mosse, il necessario per mobilitare i due pezzi coinvolti nell'attacco al re avversario e stringerlo nella morsa fatale. Domani il Cagliari cercherà il suo matto del barbiere, cercherà di uscire vincitrice dal Sant'Elia e, anche in questa occasione, potrebbero bastare quattro mosse:
1) Il possesso palla: l'Avellino, negli ultimi due match, ha dimostrato di soffrire la circolazione insistita della sfera. Era successo in occasione della prima giornata contro la Salernitana ed è successo di nuovo nell'ultima sfida contro il Modena. Al Cagliari non manca di certo la qualità nel palleggio, i centrocampisti di Mister Rastelli hanno grandi doti tecniche e potrebbero esser loro la chiave di volta di questa partita.
2) Limitare i contropiedi: le ripartenze, l'arma più efficace dei Lupi. Negli spazi si esaltano e quando hanno la possibilità di correre si esaltano, creando più di un grattacapo alle difese avversarie, che spesso son chiamate a difendere alte per impedire questa importante fonte di gioco. Proprio in questo modo dovrà giocoforza difendere il Cagliari, sfruttando anche le grandi doti in fase di anticipo di Salamon.
3) Tarpare le ali di Trotta: è lui il bomber della squadra, che quest'anno si è arricchita tesserando Ciccio Tavano. Proprio ispirato da quest'ultimo Marcello Trotta potrebbe vivere la stagione della sua consacrazione. Sarà fondamentale limitare al massimo questo giovane centravanti che, se in giornata, può rivelarsi devastante
4) La spinta del pubblico: con la maglia numero 12 lui, il Sant'Elia, il dodicesimo uomo in campo, appunto. Con il sostegno della tifoseria questa squadra può arrivare ovunque. Uno stadio infuocato, spesso, vale più di undici stelle in campo.