40’ del secondo tempo. Il Cagliari è in vantaggio 1 a 0 e si difende con le unghie e con i denti dagli assalti disperati degli ospiti.
Al limite dell’area un giocatore, entrato al posto di Sau e autore di un impatto positivo sulla partita, diventa il protagonista di alcuni istanti di pura “follia”: salta per colpire di testa un pallone che correva fuori dall’area di rigore cagliaritana, ma inspiegabilmente colpisce con la mano. Punizione dal limite per il Milan, e conseguente, o per meglio dire, scontato, gol di Balotelli.
I paragoni con Maradona e la sua “mano de dios” si sprecano subito, ma si perdono nell’oblio di ricordi lontani e quanto mai inopportuni.
Un teatrino allucinante, quello andato di scena al Sant’Elia, che ha indirizzato verso la sconfitta una partita che probabilmente sarebbe stata vinta. Almeno, ci piace crederlo.
La pazzia di Cabrera costerà cara al centrocampista, considerato il gesto di stizza di Lopez a fallo appena commesso. Quasi il mister avesse già compreso l’esito della punizione e l’epilogo della gara.
E ora? Il giocatore, tra l’altro autore di prestazioni per nulla esaltanti nelle recenti giornate, meriterebbe un momento di riflessione lontano dal terreno di gioco. Non è possibile condannare con questi gesti una squadra, che ben ha figurato per tutta la partita, ad una cocente sconfitta.
Che Cellino pensi di spedirlo in “punizione” da qualche altra parte?
Conoscendo il presidente, potrebbe essere un’ipotesi molto probabile.