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Le mancate alchimie, i moduli atipici, le armi inaspettate e il neofita della panchina

L’analisi tattica della gara del Sant’Elia: tra rimpianti per le assenze e alchimie ancora da trovare

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A dispetto di quello che direbbe la tradizione, domenica alle ore 15 in quel del Sant’Elia Cagliari-Milan sarà sfida salvezza. I rossoneri gravitano stabilmente da inizio anno nella parte destra della classifica e finora hanno ottenuto solo 25 punti, quattro in più dei rossoblù fermi a 21 punti da due turni. Certo la volontà di uscire dalle sabbie mobili sarà tanta, ma per ora i numeri dicono questo.
I milanesi vengono dal freschissimo esonero dell’ex tecnico del Cagliari Massimiliano Allegri, al quale è subentrato Clarence Seedorf che ha portato i primi tre punti della sua carriera in panchina, ottenuti contro il Verona; in settimana, però, il Milan è incappato nel tracollo di Coppa Italia contro l’Udinese, che ha sancito l’uscita di scena dalla coppa nazionale dei diavoli.

Seedorf, stando a quanto dichiarato, ha intenzione di portare entusiasmo e un nuovo modulo, quel 4-2-3-1 a lui tanto caro. Un modulo che nei propositi dovrebbe sfruttare tutto il potenziale dell’attacco rossonero, ma che di fatto nelle prime due uscite ha mostrato tutti i suoi limiti, con la squadra sovente spezzata in due e vulnerabile alle ripartenze avversarie, agevolate peraltro dalle praterie concesse dal centrocampo milanista.
Entrambe le squadre potranno contare su due armi inaspettate: Pinilla per i rossoblù (arruolabile dopo la riduzione di una giornata della squalifica subita in seguito al match con la Juve) e il nuovo acquisto Michael Essien, centrocampista proveniente dal Chelsea. Difficile che il tecnico rossonero butti subito nella mischia il ghanese, decisamente più probabile invece l’impiego dal primo minuto dell’attaccante cileno, data la penuria di attaccanti che in queste ultime uscite sta complicando i piani di mister Lopez. Vediamo come al solito, dunque, ciò che potrebbe verificarsi sul rettangolo di gioco nel match di domenica.

Dove può far male il Cagliari

Come già detto, Seedorf non ha ancora trovato le alchimie e l’amalgama necessari per presentare una squadra equilibrata e compatta: il neofita della panchina predilige un calcio votato all’attacco, che detenga il possesso palla il più possibile e che giochi costantemente nella metà campo avversaria. Questo, però, espone la squadra alle ripartenze veloci e alla possibilità di trovarsi spesso in inferiorità numerica nei contropiedi avversari, dato che non di rado gli undici rossoneri – almeno stando alle ultime due partite – si sono trovati divisi in due tronconi, coi due mediani talvolta presi d’infilata e in debito d’ossigeno nella parte finale della partita. In questo senso l’assenza di Ibarbo avrà un grande peso: quello ammirato contro l’Atalanta avrebbe messo da solo in crisi la retroguardia non certo irreprensibile dei diavoli. Ma con Pinilla – sempre che Lopez non decida di cambiare modulo con Ibraimi e Cossu dietro un’unica punta – il Cagliari avrà comunque la possibilità di sfruttare anche i cross e i colpi di testa, ambito in cui anche i rossoneri peccano da inizio stagione. Le sortite offensive dei due terzini sardi, quindi, potrebbero essere un punto di forza. Se poi Sau tornerà l’attaccante rapido e vivace che ha dimostrato di essere in passato, le quotazioni del sodalizio rossoblù salirebbero ulteriormente.

Dove può soffrire il Cagliari

Solitamente il modulo tanto caro a Seedorf sfrutta appieno le zone esterne del campo. Quello del Milan, però, almeno per ora è un 4-2-3-1 atipico, con esterni di centrocampo che tendono molto ad accentrarsi e a imbottigliarsi nei corridoi centrali piuttosto che cercare il fondo. Sia Honda, sia Birsa, sia Kakà che Robinho, d’altronde, sono tutto meno che attaccanti esterni: trequartisti i primi tre, seconda punta (seppur mobile) il quarto. Il Cagliari, dunque non dovrebbe subire eccessivamente gli avversari sugli esterni, sebbene la spinta dei terzini rossoneri sarà comunque consistente. Gli undici di Lopez, tuttavia, dovranno stare attenti alle giocate del singolo: i quattro davanti sono tutti elementi dotati di gran tecnica individuale, si cercano molto e adorano il fraseggio sullo stretto nei pressi dell’area di rigore. La presenza di Balotelli, poi, permetterà di trovare un sicuro punto di riferimento nei rilanci in avanti, vista l’abilità di protezione della palla del giocatore di colore.
Nonostante il rammarico per la mancata apertura a 12000 posti del Sant’Elia, speriamo di assistere a un bello spettacolo di calcio, e che vinca il migliore come sempre.

Buon Cagliari-Milan a tutti.

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