Ad inizio campionato vedere la maglia numero 10 addosso ad un giocatore come Joao Pedro, ha fatto storcere il naso a parecchi tifosi. Utilizzato come interno nel centrocampo a tre di Zeman palesava tutti i suoi limiti in fase d’interdizione, lasciando a desiderare anche in fase d’impostazione e costruzione del gioco.
Il primo goal in maglia rossoblù all’Olimpico nella sconfitta contro la Lazio, ha pian piano svegliato il brasiliano, che con il passare delle partite si è scrollato la timidezza che lo frenava oltremodo ad inizio stagione. I fischi copiosi d’inizio campionato, hanno lasciato lo spazio a qualche timido applauso, per un ragazzo che a 23 anni appena compiuti intendeva fare meglio nella sua seconda esperienza italiana dopo quella fulminea con la maglia del Palermo.
L’arrivo di Zola e il conseguente spostamento del raggio d’azione di Pedro qualche metro più avanti, hanno consegnato al Cagliari un giocatore nuovo, importante per l’economia e le sorti della squadra isolana. I goal con Cesena e Udinese hanno illuso di fatto che con l’arrivo del tecnico di Oliena, la stagione avesse preso la tanto agognata svolta anche in virtù di una quadratura del cerchio finalmente ritrovata.
Il goal con l’Empoli invece, concomitante al ritorno di Zeman preannunciava una nuova svolta, ma l’ex Vecino a tempo oramai scaduto ha ricordato quanto la stagione del Cagliari avesse preso una piega ben definita e difficilmente risolvibile. Joao Pedro ha incarnato nella sua figura quanto sia stata altalenante la stagione del Cagliari; in serie B può guadagnarsi un ritorno in A da protagonista.
Con un modulo che preveda un fantasista, Pedro potrebbe rivestire tranquillamente il ruolo di suggeritore non disdegnando di inserirsi e concludere l’azione. Trovasse una discreta continuità di rendimento, in B può fare la differenza.
Voto alla stagione: 5,5.