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Muroni: "La retrocessione non è un dramma. Per una piazza come Cagliari può essere un'opportunità"

Il direttore de L'Unione Sarda si esprime attraverso il proprio profilo Facebook in merito all'imminente retrocessione della compagine rossoblù in Serie B

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Dopo la vittoria dell'Atalanta sul campo del Palermo, il Cagliari è ormai retrocesso in Serie B. Manca solo il sigillo della matematica, che con ogni probabilità arriverà domenica prossima.

Grande è la tristezza tra la maggior parte dei tifosi, e anche tra gli addetti ai lavori.

Non tutti, ad ogni modo, e non da oggi, ritengono la retrocessione della compagine rossoblù un "male assoluto".

Nella giornata di ieri, ad esempio, il Direttore de L'Unione Sarda, Anthony Muroni, ha voluto esprimere il suo legittimo e rispettabilissimo pensiero, attraverso la sua bacheca Facebook.

"Non è un dramma, è lo sport. Diventerà un dramma sportivo se non si farà tesoro degli errori di quest'anno. La B per una piazza come Cagliari - prosegue il Muroni - può essere un'opportunità. Prendiamo esempio da chi ha saputo subito risalire".

Che occorra prendere esempio da chi bene ha fatto negli anni scorsi è indubbio. Così come è necessario che si faccia tesoro degli errori commessi.

Delle ovvietà, che però (e non a torto) non possono e non riescono a placare la profonda delusione che serpeggia forte tra i tifosi, che dopo undici stagioni disputate a testa alta nella massima serie si ritrovano ora proiettati nell'inferno della cadetteria.

Per loro la Serie B è un dramma, o almeno lo è per la stragrande maggioranza dei supporters rossoblù.

Anche loro, proprio come Anthony Muroni, continueranno a seguire la squadra, nel bene è nel male, così come sempre hanno fatto.

Tuttavia, si è retrocessi in maniera poco decorosa, con netto anticipo rispetto alla fine del campionato e in un clima di confusione tecnica e societaria che ai più è apparsa evidente, netta, cristallina.

Nello sport si può perdere, ci mancherebbe. Nel calcio come nella vita si può fallire, capita. È fuori discussione. Ma diciamola tutta: che piaccia o meno, il Cagliari (così come qualsiasi altra squadra) esiste perché esistono i tifosi.

Da loro derivano milioni di diritti televisivi. Sono loro che vanno allo stadio, spesso, e specie nella nostra terra, sobbarcandosi pesanti sacrifici economici, viaggi da ogni angolo della Sardegna verso lo stadio, trasferte. Mettiamoci nei panni di chi (specie tra i sardi in penisola, in Europa e nel mondo) ha ancora oggi il Cagliari come vanto ed elemento di riscatto sociale.

Sia gentile Direttore, scriva sul giornale che dirige un articolo in grado di spiegare a tutte queste persone il perché la Serie B non è ad oggi un dramma ma un'opportunità.

Sono certo che in tanti gliene sarebbero grati. Sì, perché l'impressione è quella che quasi nessuno abbia colto dove stia l'opportunità. Quasi tutti parlano di dramma sportivo... un motivo ci sarà.

Sia gentile Direttore, dia una risposta.

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