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In attesa di un perché

Il brasiliano Farias è passato in tre giorni da uomo-partita a Firenze alla panchina contro il Chievo

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E pensare che lui, più di tutti gli altri, avrebbe meritato un posto da titolare. Lì, su quella fascia sinistra che giusto tre giorni prima aveva fatto sua, facendo ammattire gli avversari. Chiedere alla difesa viola in occasione della splendida rete dell’1-3.

Diego Farias non ha preso per nulla bene l’esclusione decretata da mister Festa, e quando contro il Chievo ha fatto ingresso in campo, a partita oramai posta su binari favorevoli ai gialloblù, ha creato il più nitido pericolo per Bizzarri. Ma il pallone da lui calciato è uscito di poco a lato.

La domanda sorge spontanea: “Perché tenere fuori il giocatore più in forma, lasciando spazio ad un Sau in evidente calo di condizione?”. La risposta non è dato saperla, anche se ci piacerebbe che da parte del tecnico ci fosse un chiarimento, ma una è la certezza: con Farias in campo dal primo minuto a Verona, probabilmente, sarebbe potuta essere un’altra partita, magari sfociata in un successo. E noi potremmo ancora confidare in un pressoché impossibile miracolo sportivo.

Ma con i se e i ma non si va da nessuna parte. Guardiamo dunque al futuro, e auguriamoci che l’attaccante brasiliano, uno dei pochi a crederci per davvero, possa rimanere in rossoblù anche la prossima stagione.

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