Atalanta e Cagliari arrivano a questo match con due cammini diametralmente opposti: gli orobici sono reduci da una vittoria col Catania che ha spazzato via una brutta striscia negativa fatta di appena due punti nelle sei partite precedenti; il Cagliari invece ha subito una brutta battuta d’arresto contro la Juventus che ha interrotto una serie positiva di sette risultati utili consecutivi.
Bergamo è per tradizione uno di quei campi abbastanza ostili per il Cagliari: partite difficili, con poche luci e tante ombre. Un po’ come quello del Chievo, tanto per intenderci. E la sfida di domani difficilmente uscirà fuori da questi binari: importante sfida salvezza, con le due squadre appaiate in classifica a quota 21 punti, 5 in più della terzultima. Situazione tranquilla ma non troppo. L’Atalanta di mister Colantuono è squadra schematica, che bada al sodo senza troppi fronzoli (della serie: il risultato è l’unica cosa che conta): il 4-4-1-1 quasi scolastico ne è una dimostrazione. Tutto ciò non deve però indurre a pensare che sia una partita facile, tutt’altro: in casa i nerazzurri danno sempre il meglio di sé. Vediamo come.
Dove può far male il Cagliari
Col 4-4-1-1 l’Atalanta – sebbene contro il Catania abbia subito il gol da un’azione sviluppatasi sugli esterni – si presenta ben coperta sulle fasce; per questo sarà più facile per i rossoblù, probabilmente, penetrare centralmente. E in questo senso potrà risultare decisiva la capacità di buttarsi negli spazi delle due mezzali del centrocampo, Ekdal e Dessena (il quale anche contro la Juve ha dimostrato tutta la sua pericolosità grazie ai suoi ottimi tempi di inserimento). Ma ancor più potrebbe essere un’insidia costante la posizione di Cossu: gli uomini di Colantuono potrebbero far fatica a controllare il folletto sardo se quest’ultimo dovesse ben agire tra le due linee orobiche. Altra insidia dovrebbe essere rappresentata dalla velocità dei due avanti rossoblù Sau e Ibarbo: in casa, spesso l’Atalanta si spinge in avanti alla ricerca del risultato lasciando spazio a qualche contropiede (anche contro il Catania in due circostanze ha subito ripartenze che non si sono tramutate in gol solo a causa dell’imprecisione degli etnei). Se i due attaccanti a disposizione di mister Lopez saranno più brillanti rispetto a quanto fatto vedere nelle ultime uscite, i difensori nerazzurri – non certo fulmini di guerra – potrebbero passare una brutta domenica.
Dove può soffrire il Cagliari
Innanzitutto, i cross dalle fasce. Con un pivot come “El Tanque” Denis, ogni palla messa in mezzo può essere un’insidia non da poco. L’attaccante argentino, inoltre, permette anche alla sua squadra di respirare, essendo abile nel proteggere palla sui rilanci lunghi dei difensori e permettere così ai suoi compagni (in particolare del piccoletto Moralez) di inserirsi negli spazi. Proprio la licenza di svariare su tutto il fronte d’attacco dell’attaccante tascabile, Maxi Moralez, unità alla sua velocità e capacità di sgusciare, potrebbe creare qualche problema ai difensori sardi. Tanti pericoli potrebbero arrivare dalla fascia sinistra, zona in cui staziona Bonaventura, vera fonte del gioco d’attacco orobico: il giocatore assicura cross e dribbling, oltre che la capacità di convergere verso il centro e andare al tiro. Dessena dovrà farsi trovare pronto al raddoppio di marcatura.
Infine, attenzione ai tiri dalla distanza di Cigarini e Brivio e ai calci piazzati: Stendardo è un bomber in tali circostanze.
L’Atleti Azzurri d’Italia, come già detto, è un campo avaro di soddisfazioni per il Cagliari. Speriamo sia questa l’occasione di invertire la rotta. E di bloccare sul nascere l’emorragia iniziata contro la Juve. Buon Atalanta-Cagliari a tutti.