Chiunque può guidare una nave, se ne ha le capacità. E quindi è plausibile che ad un certo punto il capitano dell'imbarcazione con il suo fido vice scendano da essa e la lascino dirigere a chi forse l'ha meritato di più, a chi ha l'età per compiere nuove esperienze e la voglia che non puoi avere alla fine come all'inizio della carriera. Questo quando tutto va bene, quando il mare è calmo e la navigazione procede senza ostacoli.
Però a volte non va così, a volte le acque si gonfiano e si scatena la tempesta, in quei momenti la rotta si perde inesorabilmente. A quel punto non puoi ancora affidarti ai giovani ed agli inesperti, ad un certo punto hai bisogno di richiamare i tuoi veterani, il capitano ed il suo vice che si erano fatti da parte, perché solo loro forse sanno come si riporta la nave sulla rotta giusta.
Oggi Conti e Cossu devono provarci, devono risalire sin cattedra e far valere la loro esperienza accumulata negli anni, cercando di portare avanti ancora una volta la carretta, di prendersi il Cagliari sulle spalle e cercare di centrare questa chimerica salvezza. I due leader hanno una grandissima voglia di tornare in campo, di difendere quelli che quasi da sempre sono i loro colori e regalare la gioia più grande ai loro tifosi.
Forse Conti e Cossu, a 36 e 34 anni, hanno anche la voglia di dimostrare a tutti quanto ancora possano dare, hanno voglia di dimostrare che il numero 5 ed il 7 non sono ancora finiti.
Forse oggi, considerato anche il calo di Crisetig e le incertezze legate a M'Poku e Farias, affidarsi ai due uomini più esperti è l'unico modo per cercare quel traguardo chiamato salvezza, anche in una situazione così disperata. Forse solo loro possono guidare la nave nella tempesta. Del resto l'hanno già fatto in passato.