Il Cagliari si concede una seconda settimana di Passione. Dopo quella pasquale appena trascorsa, il calendario non cristiano ma calcistico, proietta i rossoblù verso la sfida di sabato a Marassi contro il Genoa. Se la resurrezione non è arrivata contro la Lazio, si spera che questa nuova “settimana santa” possa finalmente riaccendere la luce, e consegnare alla banda Zeman i tre punti necessari per tenere viva la fiamma della speranza di quel fuoco magico chiamato Serie A.
All’indomani dell’ennesimo tonfo (1-3 contro i capitolini guidati da Pioli), si è fatta sentire in maniera forte la voce del presidente Tommaso Giulini. Netta la sua posizione: senza sconti. “I giocatori si assumano le loro responsabilità, vadano a Genova e conquistino i tre punti. Sabato sera dobbiamo essere a meno tre dall’Atalanta”. Insomma, il numero uno di Viale La Playa non ha visto un buon Cagliari, e se pur vivamente amareggiato, crede fermamente nella salvezza, tanto che l’ottimismo lo spinge a far intendere che il Sassuolo farà bottino pieno in casa Bergamasca.
Dunque, l’avversario da raggiungere e superare è appunto l’Atalanta. Inutile pensare che anche il Cesena (con una prova di carattere), ha rimontato in trasferta ben tre gol al Verona, ed appare (obbiettivamente) ad oggi la formazione più in forma (e più meritevole) tra le pretendenti ad un posto al sole, dopo aver per di più superato in classifica proprio il Cagliari, ora desolatamente al penultimo posto ma con lo scontro diretto a disposizione ancora da giocare al Manuzzi.
Un applauso sincero va senza dubbio al Parma (che il Cagliari deve ancora affrontare), che al netto di ogni disgrazia possibile ed immaginabile, si presenta a San Siro ed ottiene il pari contro l’Inter.
Il malumore di Giulini si rivolge a mezzo stampa anche alla tifoseria: constatare che in occasione di una gara così drammatica e decisiva come quella di sabato contro la Lazio, al botteghino del Cagliari siano stati strappati appena 190 biglietti per la Curva Sky, ha procurato dolore al patron rossoblù.
Anche Zeman è convinto che la squadra si salverà, ma denuncia una condizione atletica complessiva della squadra preoccupante. Il boemo non ha difficoltà ad evidenziare il senso di tristezza che avvolge lo spogliatoio rossoblù, che però, stando alle parole di Avelar e Sau, non intende arrendersi alle avversità, né tanto mai ad una lunga ed indecorosa agonia.
Serve serenità. Ed allora una riflessione appare quanto meno pertinente. Mario Beretta è stato il principale tema della settimana. Forse, far trapelare la notizia circa il cambio al vertice della direzione del settore giovanile non è stata una buona idea, anzi, è stato un gesto del tutto inopportuno per tempi e modi. In pochi credono davvero che Beretta dirigerà la cantera rossoblù, anche se questa, ad oggi, è la notizia. Dubbi e domande circolano tra addetti ai lavori e tifosi. Avanti con Zeman per lungo tempo come disse anche il presidente Giulini nel momento del ritorno sulla panchina sarda del boemo, o Beretta nuovo mister della prima squadra per la prossima stagione?
Il dubbio e la domanda appaiono cosa lecita, non ci si scorda infatti, che questa estate, proprio Beretta era in pole per guidare il Cagliari fintanto che non andò a buon fine l’operazione (anche economica) che permise di portare ZZ sulle rive del Golfo degli Angeli.
Accantonando questi discorsi, in attesa che su di essi si faccia definitivamente chiarezza a fine stagione, non resta che concentrarsi sul campo ed appunto su questa nuova settimana di passione, questa nuova via crucis in direzione Genova.
Bisogna recuperare in fretta la condizione la migliore condizione atletica, allo stesso modo, sarà determinante lavorare dal punto di vista psicologico nella speranze che altre “bombe” non facciano sussultare l’ambiente e magari la squadra.
Il Cagliari non gioca mai con la stessa formazione per due gare di seguito. Vuoi per gli infortuni, vuoi per le squalifiche o scelte tecniche, ad oggi, nessuno conosce l’undici titolare rossoblù. semplicemente, non esiste. A nove gare dalla fine, rappresenta più che un problema.
Veniamo alla squadra: detto che Zeman sconfessò il marchio di fabbrica (ovvero il 4-3-3) solo in occasione della figuraccia rimediata contro la Juventus, e che di fatto costò al boemo l’esonero, Sdengo andrà avanti sulla stessa strada e 4-3-3 continuerà ad essere.
Contro la Lazio Brkic è apparso in calo. In difesa, Diakité che tanto bene sta facendo, non sarà della gara in quanto squalificato a seguito del rosso rimediato contro i biancocelesti. Ceppitelli rientra, Rossettini spera di non essere superato nelle gerarchie da Capuano.
Detto che gli esterni di difesa sono e restano l’ottimo Balzano e l’altalenante Avelar, ecco che l’attenzione deve necessariamente soffermarsi sulla linea mediana. Crisetig appare in evidente calo, Conti sarebbe la giusta risposta al calciatore friulano. Il sardo di Nettuno ha una voglia matta di giocare e di dimostrare a tutti che il capitano c’è, e che è pronto a dare il suo prezioso contributo, anche in termini di esperienza, alla sua squadra e alla causa salvezza. La penserà così anche Zeman? Ma i dubbi in seconda linea non si esauriscono con il possibile ballottaggio Crisetig/Conti.
Se nel reparto mediano il posto sicuro spetta di diritto ad Ekdal, c’è da registrare il buon momento di Dessena che potrebbe avere la meglio su Joao Pedro (apparso in confusione) e su Donsah, le cui condizioni verranno valutate nei prossimi giorni.
In avanti, ad esclusione di Sau tutto è in discussione. Farias alterna prestazioni importanti come quella contro il Milan forti amnesie come invece si è visto sabato. M’Poku fa ciò che può, ma il giocatore non pare trovarsi a suo agio in un ruolo – quello di esterno offensivo – che di fatto non gli è proprio. La buona volontà non manca, le giocate pure, ma la filosofia zemaniana non concede spazio ai solisti. Risultato? Confusione e a tratti nervosismo, più per frustrazione che per mancanza di prestazione, obbiettivamente positiva per il belga quella contro la Lazio.
Ed allora perché non spostare di fascia M’Poku e rivedere in campo Cossu al posto di Farias?
Parafrasando una nota canzone, il Cagliari ha perso una brutta partita, però forse una fiche gli è restata. E può darsi ci sia un altro giro di ruota.
Che la ruota giri e la fiche sia vincente.
In bocca al lupo Cagliari!