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Da “compagni” a colleghi: Ventura e Zola, dodici anni dopo

Era il 2003 quando i due si conobbero

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Giampiero Ventura e Gianfranco Zola: due personaggi importanti per la storia recente del Cagliari e due persone importanti per le rispettive carriere.
Entrambi hanno riportato i rossoblù in serie A: il tecnico genovese è stato il protagonista della pronta risalita rossoblù dopo il famigerato spareggio di Napoli del 1997 (e quello, tra l’altro, è stato il suo debutto assoluto nella massima serie) mentre Magic Box è stato il protagonista della promozione del 2004.

E, quando il tecnico di Oliena decise a 37 anni di rimettersi in discussione, e tornare a giocare nella sua isola con l’obiettivo di riconquistare quella serie A che mancava in Sardegna dal 2000 (e che lui aveva abbandonato sette anni prima per trasferirsi al Chelsea), ad attenderlo a Cagliari c’era proprio Giampiero Ventura, che ha trovato in questo “vecchietto” quasi quarantenne, forse il miglior talento che abbia mai allenato. Il rapporto lavorativo dura pochi mesi, perché il tecnico viene sostituito da Edy Reja, ma tra i due si crea un bel rapporto.

Questa domenica si ritroveranno uno di fronte all’altro: il primo, con quasi quarant’anni di panchine alle spalle, è uno dei “senatori” del calcio italiano e della serie A; il secondo, che nella massima serie allena da appena un mese, è all’inizio della sua carriera.

Fra tre giorni, però, non ci sarà spazio per ciò che è stato: una stretta di mano e un abbraccio tra i due allenatori faranno da contorno a Torino-Cagliari.

La stima reciproca resta ma i tre punti sono troppo importanti perché, per i granata, significherebbero continuare a stazionare nelle parti nobili della classifica ma, per i sardi, varrebbero molto di più: sarebbero un passettino verso la salvezza.

E non sarebbe male se domenica l’allievo superasse il maestro.

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