Il Chievo vince in casa del Parma e lascia al Cagliari il terzultimo posto della classifica. Da ricordare che i rossoblù strapparono al Tardini uno scialbo 0-0. Meglio di nulla, verrebbe da dire.
Strada sempre più in salita per la squadra di Mister Zola, inutile girarci intorno. Per quanto il campionato sia ancora lungo, la compagine sarda potrebbe giocarsi l’ultimo posto per non retrocedere proprio contro i clivensi.
Certo, Atalanta, Empoli e Verona potranno avere anche dei momenti no e di calo, ma francamente tutto lascia pensare a due elementi per nulla rassicuranti: in primis appunto una lotta a due per non retrocedere, ristretta ai sardi e ai veneti che si affronteranno nello scontro diretto al Bentegodi alla 33^ giornata. Il secondo allarme riguarda invece la quota salvezza, destinata ad essere superiore – con ogni probabilità – a quella della scorsa stagione.
Ma a guardar bene il problema più grande del Cagliari, ad oggi 12 febbraio 2015, sta nel fatto che la squadra di Zeman non ha ancora una sua identità precisa e ben definita, né si sa chi siano gli interpreti.
Dal 4-3-3 al 4-3-2-1 al probabile 4-3-1-2 la possibile evoluzione del modulo, su quali giocatori puntare in maniera definita e definitiva le nebbie avvolgono tutti, in primis il tecnico di Oliena. Lui, proprio lui, che per amore ha accettato l’incarico di guidare il Cagliari verso una missione “impossibile?” chiamata salvezza, anche lui pare in difficoltà, forse in confusione.
Ha dato alla squadra più tranquillità, lo dicono i calciatori. Non è cosa da poco. Ha conquistato sette punti in tre gare e due sconfitte: la colossale imbarcata all’esordio a Palermo, l’ultima contro la linea verde della Roma. Si poteva fare di più? Forse.
Tralasciando la questione modulo (ognuno offre vantaggi e svantaggi), è giusto soffermarsi sulla questione relativa agli interpreti. Il Cagliari ha messo in piedi una folta rosa fatta di calciatori giovani e di prospettiva. Adatti, agli occhi degli osservatori più superficiali, al credo di Zeman, capace di ottenere il meglio da tanti giovani diventati e passati da emeriti sconosciuti a grandi campioni. Zeman non ha funzionato, o forse la squadra messa in mano al boemo non poteva funzionare.
Si è corso ai ripari: Gianfranco Zola ha salvato i tifosi del Cagliari dal vedere la panchina rossoblù occupata da Montero, la dirigenza rossoblù si è buttata sul mercato piazzando una serie di importanti colpi: Brkic per la porta, Gonzalez e Diakité per la difesa. M’Poku ed Husbauer per il centrocampo, Cop la punta.
Brkic ha subito dimostrato che con Colombi e Cragno in porta c’era qualche problema. Ha dato immediatamente sicurezza. È in prestito secco per sei mesi, se ne riparlerà. Intanto, il Cagliari vanta un signor portiere. In difesa Gonzalez ha stupito tutti. Arrivato tra la delusione generale dei tifosi, ha dimostrato sul campo di avere gli attributi: ha convinto tutti, neppure Zola (per sua stessa ammissione) si aspettava tanto.
Diakité dovrebbe essere l’uomo in più per la difesa. Partito Astori, l’intero reparto difensivo rossoblù ha ballato e non poco. Al francese il compito di sistemare le cose. La domanda è: quando sarà pronto? “Non ho in novanta minuti nelle gambe”, ha affermato Modibo. Neppure convocato per la gara contro la Roma: è la risposta al fatto che il ragazzo non è in uno stato di condizione ottimale.
Husbauer è diventato l’oggetto misterioso del Cagliari. Arrivato alla corte di Zola invece che a quella di Zeman, il ragazzo è indietro con la preparazione atletica, ha problemi di lingua (non parla né inglese né italiano ma solo ceco), insomma, non sarebbe stato meglio portarlo in rossoblù questa estate? Questione di logica e di logiche, quelle della società di cui nulla sappiamo.
M’Poku subito dentro, il ragazzo è pronto: gioca bene, dà del tu al pallone, segna.
Poi c’è Cop. Nell’abulico fronte offensivo rossoblù si è provata ogni tipo di manovra. Da Sau a Longo, passando per Farias e Ibarbo per finire con Cop. Il risultato non è mai coinciso con tanti gol e punti. Da tre punte ad un solo terminale offensivo il risultato non è cambiato. Pochi gol fatti, tantissimi incassati.
“Cop, Husbauer, M’Poku: tutti giocatori da vedere in prospettiva". È quanto ha affermato il presidente Giulini ai microfoni di Tuttosport.
Ok, va bene: ma all’immediato chi ci pensa? Chi segna? Quale il modulo definitivo? Quali gli interpreti?
In bocca al lupo Cagliari!