Non deve essere facile passare da disputare un Mondiale in Brasile con una squadra sorprendente, a ritrovarsi nella lotta per non retrocedere in Italia, ma Ibarbo persegue nel suo essere un talento inespresso ormai da parecchio tempo.
Durante la rassegna mondiale con la sua Colombia ha deluso le attese non sfruttando a pieno uno dei palcoscenici più prestigiosi, complice anche il ruolo inedito di centrocampista centrale; la cura Zeman invece tra tatticismi e premesse di goal a valanghe lo sta intristendo e nulla più.
Probabilmente in cuor suo sperava in un trasferimento verso lidi più prestigiosi, ma la permanenza in Sardegna, doveva garantire la definitiva consacrazione, preziosa anche in ottica di una futura cessione.
Da diamante grezzo a eterno funambolo, capace di giocate estemporanee che alla lunga finiscono per risultare prive di utilità e ripetitive. Anarchico, fuori dal gioco collettivo, raramente incisivo in zona goal, le critiche che piovono dopo ogni sconfitta, che attribuire solo alla scarsa verve del colombiano è quantomeno ingeneroso.
Eppure Ibarbo era indicato tra coloro che, in una rosa piena di scommesse avrebbe dovuto guidare la squadra rossoblù verso acque più tranquille, esaltandosi in un modulo e un gioco altamente offensivo come quello di Zeman.
La partita proibitiva contro la Juventus ha permesse di vedere un Ibarbo più vicino al ruolo di centravanti, ma l’inconsistenza della compagine rossoblù unita ad un modulo incomprensibile e inedito, non ha permesso di avere grosse occasioni dalle sue parti.
Il colombiano per il momento non è quindi una certezza, lo dimostra il fatto che il giovane Caio Rangel sia stato in ballottaggio per una maglia da titolare sino a poche ore dal fischio d’inizio.
Sul fatto che il Cagliari debba invertire immediatamente la rotta, Zeman o non Zeman, indipendentemente dal calciomercato, è un dovere più che un auspicio.
Contemporaneamente Ibarbo è tra coloro che sono chiamati a fare un salto di qualità , perché un giocoliere è sempre uno spettacolo bello da vedere, ma alla lunga rischia di stancare.