Storicamente, i match tra Cagliari e Chievo non sono propriamente spumeggianti: pochi gol, ancor meno le emozioni e gioco stagnante. Sarebbe auspicabile una inversione di rotta, ma le caratteristiche di base di una squadra come il Chievo non sembrerebbero inclini a soddisfare questo auspicio, così come la tendenza del Cagliari formato trasferta a giocare partite votate più che altro all’attenzione e al contenimento, della serie “prima non prenderle”, sebbene la trasferta di Parma lasci ben sperare.
I “Mussi volanti”, dall’avvento di Corini in poi, si schierano solitamente con un 4-3-3 molto accorto, con due esterni alti come Estigarribia e Sestu che però arretrano nella linea mediana in fase di copertura, trasformando il modulo in un 4-5-1.
I principali meriti dell’attuale tecnico del Chievo risiedono sicuramente nell’aver dato una maggiore solidità difensiva, schierando una linea difensiva compatta e che non bada al sodo: Sardo e Dramè sulle fasce, Dainelli e Cesar al centro. La ritrovata solidità difensiva ha conferito maggior sicurezza a tutta la squadra, permettendole di conseguire tre vittorie consecutive senza subire gol, prima di incappare in due ko consecutivi contro Samp e Torino nelle ultime due sfide di campionato.
Il Chievo, d’altro canto, è la settima difesa del campionato avendo subito solo 23 gol (a fronte dei 24 subiti dai rossoblù) nonostante la disfatta della scorsa giornata in casa del Toro per 4-1, nella quale però tutti i gol sono nati da errori marchiani in fase iniziale di impostazione della manovra e di uscita dalla difesa i quali hanno regalato contropiedi letali alle veloci punte granata. E quella delle ripartenze potrebbe essere un’arma fatale anche per la squadra rossoblù.
Dove può far male il Cagliari
Nelle ripartenze, appunto. A questo proposito potrebbe risultare decisivo il pieno recupero della lepre colombiana: Ibarbo, con le sue accelerazioni incontenibili, farebbe sfaceli nella difesa gialloblù garantendo nel contempo copertura, e insieme a due piccoletti rapidi di gamba e di pensiero come Sau e Cossu potrebbe davvero mettere in apprensione l’intera retroguardia clivense. In particolare il trequartista sardo dovrebbe smarcarsi in fase di ripartenza rossoblù e farsi trovare pronto per innescare immediatamente i due attaccanti.
Le condizioni fisiche della freccia nera sono buone, il calciatore ha recuperato dall'infortunio ma non ha i novanta minuti sulle gambe, tutto questo, potrebbero far propendere mister Lopez per una soluzione più accorta che vedrebbe Pinilla in campo: in tal caso la presenza del cileno, con le sue abilità nella protezione della palla, garantirebbe comunque la possibilità di effettuare ripartenze, derivanti anche da palle sporche buttate in avanti. Inoltre, Pinilla in campo permetterebbe di impostare anche azioni manovrate che possano sfociare in qualche cross in mezzo all’area. Dalla scelta tra Ibarbo e il cileno si potrà capire che tipo di gara vorrà impostare Lopez.
Dove può subire il Cagliari
La solita inferiorità sulle fasce. Ai terzini sarà richiesta molta attenzione, mentre i centrocampisti rossoblù dovranno come al solito esser bravi a scalare sugli esterni per coprire le folate di Dramè ed Estigarribia da una parte e di Sardo e Sestu dall’altra. I due esterni bassi del Chievo si sovrappongono spesso, mentre i due esterni d’attacco hanno gamba, sono discretamente bravi nell’uno contro uno (soprattutto il giocatore di origine sarde) e nel proporre cross in mezzo. La punta centrale sarà Thereau, che alla fisicità coniuga qualità tecnica e velocità.
La fisicità, d’altro canto, sarà un’arma in più per i clivensi, soprattutto in un campo – quello del Bentegodi – spesso in precarie condizioni: il tasso tecnico generale della squadra veronese non è eccelso. Attenzione, infine, ai due centrali di difesa sui calci piazzati: in particolare lo sloveno Cesar è uno specialista.
L’auspicio, lo ribadiamo, è che il match non sia scialbo come i precedenti: se ne riparlerà domenica alle 17. Buon Cagliari-Chievo a tutti!