Dopo due settimane di stop, ritorna la nostra rubrica Top Ten, con le classifiche dei giocatori che hanno fatto la storia del Cagliari. Questa volta abbiamo stilato la graduatoria dei 10 giocatori stranieri più forti di sempre del club sardo. È risultato molto difficile, perché i papabili erano davvero tanti, e son state necessarie esclusioni eccellenti. Ecco la nostra top 10:
10. Josè Oscar Herrera: era stato inserito anche nella classifica dei cattivi, e già questo è indicativo di che tipo di giocatore abbiamo davanti. Arrivato a Cagliari subito dopo il Mondiale del ’90 impacchettato con Francescoli e Fonseca, dei tre sarà quello che rimarrà in Sardegna per più tempo. Picchiava, vero, ma era dotato anche di una tecnica molto elevata. Una specie di Nainggolan più arretrato. Lasciò Cagliari con in dote 148 presenze a tinte rossoblù.
9. Miguel Angel Longo: se i rossoblù salirono in Serie A devono tanto a quel signore con la maglia numero 11, ma anche a questo arcigno difensore centrale che incuteva timore ad ogni attaccante. Fisico imponente e intimidatorio, spalle larghe da combattente vero, con le sue grandissime capacità difensive condusse i sardi alla massima serie dominando il reparto arretrato. Quasi 250 partite col Cagliari, uno dei pochi argentini ad avere successo con questa maglia.
8. Jonathan Zebina: avete presente quel difensore della Roma famoso per i suoi svarioni difensivi? Dimenticatelo. Prima di sbarcare nella Capitale a suon di milioni, a Cagliari Jonathan non sbaglia un colpo e si consacra come uno dei difensori più forti del campionato. Fisico da granatiere unito a due piedi niente male, mix che gli permetteva di agire sia da stopper che da terzino destro. Indimenticabile.
7. Daniel Fonseca: ma come fate a chiamarlo procuratore? Oggi è questo il mestiere di Daniel, ma lui non è un agente. È un fantasista, una stella, uno di quei giocatori estrosi e geniali che faceva scattare il pubblico in piedi. Quella sua bocca decisamente singolare lo rendeva ancor di più un personaggio, un brutto anatroccolo che ridicolizzava con grandi giocate difensori biondi e belli, come se contasse qualcosa. Talento naturale, dopo due anni di Cagliari va a dispensare la sua classe in giro per l’Italia, tra ingaggi faraonici e titoli vinti.
6. Julio Cesar Dely Valdes: ti sembra sempre che il calcio sia quello, i calciatori non possano cambiare poi così tanto. Poi scopri che anche in Panama possano esistere grandi giocatori, giocatori in grado di far innamorare la platea con giocate da capogiro, giocatori che segnavano in Uruguay, in Italia, in Francia, in Spagna. Scopri poi che è esistito Dely Valdes. Ma forse lo sapevi già.
5. Fabian O’Neill: ci sarebbero un’infinità di cose da dire su questo dribblomane tra genio e sregolatezza. Ripeto ciò che dissi su di lui nella classifica dei funamboli, perché non è tutto ma ci dà una idea di chi fosse effettivamente Fabian O’Neill: lui stesso dichiarò che l’unico doping che prendeva era il vino. Racconta anche di essersi presentato più di una volta sbronzo ad un allenamento. Poi arrivavano le partite. Poi c’erano i suoi dribbling. E l’ubriaco ubriacava i sobri.
4. Luis Airton Barroso Oliveira: si potrebbe ricordare Lulù con un dribbling, un tiro, una qualsiasi prodezza balistica. Preferisco ricordarlo con un sorriso. Quel sorriso che il belga di origine brasiliana ha sempre ostentato con fierezza, quel sorriso che ha sempre regalato ai tifosi che spesso andavano allo stadio solo per vedere lui. Per riempirsi gli occhi di magia, gioire con un gol, e capire che il calcio è prima di tutto divertimento e sorrisi.
3. David Velasquez Suazo: prima di vedere all’opera questo fantastico attaccante honduregno, mai un jet aveva potuto giocare insieme a 10 umani. Una saetta, un bolide. David poteva permettersi un controllo sbagliato, allungarsi la palla di venti metri, rincorrerla e farla sua. Incubo di qualsiasi difensore, che per arrivare in anticipo sul pallone rispetto a Suazo doveva avere un larghissimo vantaggio. Recordman sui 100metri del campionato italiano.
2. Claudio Olinto de Carvalho Nenè: merita questo posto anche solo per quel pezzo di stoffa, un po’ verde, un po’ bianca e un po’ rossa che il Cagliari poté mettere sulle maglie l’anno successivo alla vittoria del campionato , un trionfo in cui Nenè fu uno dei protagonisti assoluti. E se Gigi Riva gli avesse dovuto offrire una cena per ogni assist confezionatogli, oggi i due starebbero ancora mangiando...
1. Enzo Francescoli: inevitabilmente Enzo. Chi, se non lui? Un giocatore di una classe che voi umani non potreste neanche immaginare, la prova in terra che il calcio è arte. Eleganza, dribbling, spettacolo, gol, assist, tifosi in delirio, vittorie: in una parola, Francescoli.
Questa la nostra top ten. E la vostra?